Un peluche ultra tecnologico per i piccoli pazienti, premiata l'idea di una designer

Un peluche ultra tecnologico per i piccoli pazienti, premiata l'idea di una designer
di Marco Cusumano
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Sabato 14 Dicembre 2019, 16:47
Anne Mérienne, una designer francese che vive a Latina, è stata premiata in Campidoglio al termine del Global Junior Challenge, il concorso internazionale che seleziona i progetti più innovativi che usano le nuove tecnologie per l'educazione e la formazione dei giovani.

Anne, 27 anni, ha vinto la sezione Educazione fino ai 10 anni con il progetto POUPI, un peluche ultra tecnologico pensato come supporto comunicativo tra bambini e personale medico.

«L'obiettivo - spiega Anne - è fornire uno strumento che faciliti la comunicazione tra gli operatori socio-sanitari e i bambini vittime di guerra affetti da disturbo post-traumatico da stress e altre malattie. Secondo le stime di UNAMA basate sulla guerra in Afghanistan, i bambini di età compresa tra i 3 e i 7 anni che sono stati ricoverati in ospedale rappresentano fino al 30% delle vittime totali. In questo contesto, il nostro progetto può fornire un valido strumento da utilizzare nelle prime settimane o mesi durante il ricovero e il recupero». 

Qual è la particolarità di POUPI? «Il pelouche viene consegnato a bambini dai 3 ai 7 anni. L'aspetto educativo risiede nell'aumento delle capacità d'interazione e di apprendimento sia del bambino che del personale socio-sanitario in presenza di barriere comunicative. Le zampe di POUPI, munite di magneti integrati al loro interno, potranno essere apposte dal bambino sul petto del peluche dove vi sono dei pittogrammi magnetici rappresentativi dei suoi bisogni principali, come mangiare, bere, giocare, disegnare e altro. In sostanza POUPI è pensato per far sentire il bambino accolto e compreso e per aiutarlo a trovare un nuovo adattamento in situazioni critiche, contribuendo indirettamente a migliorare il suo stato di salute». 

Anne, molto soddisfatta dell'importante riconoscimento, ha le idee chiare: «Ora spero di arrivare al prototipo, poi finalmente POUPI potrà essere provato dai bambini che ne hanno bisogno».
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