Al termine l’avvocato difensore Calderoni ha preferito soltanto dire che non si aspettava un tale verdetto, in quanto convinto dell’assoluzione del proprio assistito viste le prove raccolte a discarico. Il legale aquilano aspetta di conoscere i motivi della condanna per poi presentare appello. Nella precedente udienza, l’accusa aveva chiesto per il sacerdote la condanna a 22 anni di reclusione. La perizia autoptica avrebbe rilevato la rottura dell’osso joide, quindi morte riconducibile a un’azione violenta. Di qui la svolta alle indagini, aperte inizialmente contro ignoti e venute a galla nel corso di una consueta ricognizione cadaverica per morte naturale.
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