Conte ha anche confermato che l'Italia non è favorevole a restrizioni nella detenzione di titoli di stato da parte delle banche né alla ponderazione del rischio degli stessi.
"L'Italia non ha nulla da temere", ha detto Conte, "perché il suo debito è pienamente sostenibile, come dimostrano le valutazioni delle principali istituzioni internazionali, inclusa la Commissione, e come confermano i mercati".
Il Premier ha però avvertito che "un dibattito portato avanti in modo molto confuso rischia di indurre il sospetto, nei mercati e nelle istituzioni internazionali, che siamo noi stessi a dubitare dell'impegno assunto di mantenere il debito su un sentiero di piena sostenibilità". E poi aggiunge che "bisogna stare attenti a insinuare dubbi e paure nei cittadini italiani", avvertendo che, se il reale obiettivo del dibattito pubblico è quello portare fuori l'Italia dall'Eurozona "converrebbe chiarirlo in modo esplicito".
Conte ha richiamato il ruolo centrale del Parlamento per quanto concerne le questioni europee, affermando "ho reputato e reputo indispensabile continuare a informare puntualmente il Parlamento, personalmente e tramite i ministri, in tutte le occasioni in cui l'Italia sarà chiamata a esprimere nelle sedi UE la propria posizione". "La posizione del Governo in sede europea - ha chiarito - sarà sempre coerente con gli indirizzi definiti dalle Camere".
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