Monteverde, via al piano freddo tra nuove strutture e progetti di lavoro

Monteverde, via al piano freddo tra nuove strutture e progetti di lavoro
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Lunedì 9 Dicembre 2019, 13:30
Una nuova struttura e colloqui con gli operatori. Da oggi e fino a marzo 2020, parte il piano freddo del Municipio Roma I Centro per le persone senza dimora durante i mesi più duri dell'inverno. La prima riguarda l'apertura del centro di accoglienza S. Anna, cui si accede tramite colloquio presso l'help center in via di porta San Lorenzo 1, con gli operatori di Binario 95, Acli e Cooperativa Autonomamente, in accordo con le suore di S. Anna che hanno messo a disposizione una loro struttura in via Guicciardini. Il centro offre 25 posti letto, docce e bagni, con stanze da tre letti e una zona donne e pasti in collaborazione con i ristoranti della città. La seconda attività è gestita dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Casa dei Diritti Sociali: sarà messo a disposizione un budget da parte del Municipio per finanziare progetti costruiti specificatamente sui bisogni espressi delle singole persone senza dimora. Questo progetto rovescia totalmente l'approccio usato sino ad oggi nei confronti delle problematiche dei senza dimora in questa città, mettendo al centro i bisogni della persona. «Come Municipio - ha sottolineato la Presidente del Municipio Roma I Centro, Sabrina Alfonsi - abbiamo il dovere e la volontà di tutelare tutte e tutti coloro che vivono senza dimora e che, all'arrivo del freddo, si ritrovano a dormire in modo improvvisato, aggiungendo alla solitudine il disagio del freddo e delle intemperie.
Al piano freddo comunale che stenta ogni anno a dare risposte concrete, vogliamo contribuire con servizi e proposte innovative». Per l'assessore alle Politiche sociali del Municipio, Emiliano Monteverde, «in assenza di flessibilità previste dalla amministrazione pubblica, molte persone non riescono ad avere degli sbocchi, molti nuclei vengono divisi. Vorremmo dopo questa prima sperimentazione lasciare permanentemente aperte questa chiamata alle associazioni per fare in modo che durante tutto l'anno si possano affrontare casi che con servizi rivolti a grandi numeri non hanno mai avuto risposta». 
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