​Doping, Russia esclusa per quattro anni da Olimpiadi e Mondiali. Mosca: «Una tragedia, nessuna chance in appello»

Doping, Russia esclusa per quattro anni da Olimpiadi e Mondiali: Mosca ricorrerà al Tas
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Lunedì 9 Dicembre 2019, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 00:04

Doping, la Russia è stata esclusa per quattro anni da tutte le competizioni internazionali. Significa che la bandiera e l'inno della Russia non saranno ammessi in occasione di eventi come le Olimpiadi di Tokyo 2020, i Mondiali di calcio del 2022 in Qatar e i Giochi Invernali di Pechino 2022. Gli atleti che potranno dimostrare di non essere coinvolti nello scandalo del doping potranno competere sotto la bandiera neutrale. Il comitato esecutivo di Wada ha preso una decisione unanime in una riunione a Losanna, in Svizzera. La Russia adesso potrà presentare appello al Tribunale di Arbitrato per lo Sport (Tas).

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«Nessuna chance» di ribaltare la decisione. Il capo dell'agenzia antidoping russa Rusada, Yuri Ganus, sostiene che la Russia non abbia «nessuna chance» di ribaltare in appello la decisione della Wada di bandirla per quattro anni dai principali tornei sportivi internazionali, comprese le Olimpiadi. «Non c'è nessuna chance - ha detto Ganus all'agenzia Afp - di vincere questo caso in tribunale». Il capo della Rusada ha definito la decisione della Wada «una tragedia» e ha aggiunto che alcuni atleti russi stanno pensando di lasciare la Russia per poter gareggiare.

Le altre decisioni. Il Comitato Esecutivo dell'Agenzia mondiale antidoping (Wada) ha stabilito altresì che la Russia, nel periodo stabilito, non potrà ospitare o concorrere all'assegnazione d'importanti tornei sportivi internazionali. Il Comitato Esecutivo della WADA ha anche stabilito che i funzionari statali russi, nonché i funzionari del Comitato Olimpico Russo (ROC) e del Comitato Paralimpico Russo (RPC), sono stati banditi dal partecipare a tutti i maggiori tornei sportivi internazionali, sempre per un periodo di quattro anni.

Gli scandali. La Russia è coinvolta in scandali sul doping da quando un rapporto del 2015 commissionato dalla Wada ha trovato prove del doping di massa nell'atletica russa; da allora molti dei suoi atleti non hanno partecipato alle ultime due Olimpiadi e il Paese è stato privato completamente della sua bandiera ai Giochi invernali di Pyeongchang dell'anno scorso, come punizione per aver insabbiato il doping di Stato ai Giochi di Sochi del 2014. Mosca ha ammesso i problemi ma ha negato l'accusa di aver organizzato il doping di Stato.

 

 

Il parlamento russo. La Russia sfiderà la sentenza dell'Agenzia mondiale antidoping (Wada) presso il Tribunale Arbitrale dello Sport con sede a Losanna dopo che la questione verrà discussa dall'agenzia russa antidoping (Rusada). Lo ha detto Svetlana Zhurova, primo vicepresidente del commissione internazionale della Duma, la camera bassa del Parlamento russo. «Il 19 dicembre si terrà una riunione del Consiglio di vigilanza della Rusada: deciderà se la Rusada accetta queste raccomandazioni o meno. E il tribunale di Losanna in seguito», ha affermato. «Sono sicura al 100% che la Russia andrà in tribunale perché dobbiamo difendere i nostri atleti», ha affermato, citata dalla Tass.
 

Finale Champions e partite degli Europei. La Uefa non annullerà le partite del campionato europeo di calcio 2020 e della finale della Champions League a San Pietroburgo.
Lo ha detto il presidente onorario dell'Unione Russa di calcio (RFU) e membro onorario della Uefa e della Fifa Vyacheslav Koloskov.
«La decisione del Wada non annullerà la decisione della Uefa: non ci sono motivi per farlo. Le partite degli europei 2020 e la finale della Champions League del 2021 si terranno in Russia», ha detto Koloskov. Lo riporta Interfax.
 

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