Femminicidio, il presidente Inps: «Le orfane non pagheranno. Mia sorella uccisa dal marito»

Femminicidio, Inps chiese 124mila euro alle orfane. Tridico: «Non avrebbero mai pagato. Fondo di 12 milioni per le vittime»
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Lunedì 9 Dicembre 2019, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 10:18

«Uns storia paradossale, non avremo mai dato esecuzione a quell'atto». Il presidente dell'Inps Pasquale Tridico interviene sul caso del risarcimento avanzato dall'Inps nei confronti delle figlie di Cristina Biagi, orfane dopo che il padre aveva ucciso la madre e poi si era suicidato. E annuncia la creazione di un fondo di 12 milioni per tutelare le vittime di violenza. La vicenda risale al 28 luglio 2013, a Marina di Massa. Marco Loiola uccise l'ex moglie, ferì gravemente l'uomo che credeva essere il suo nuovo compagno e poi si suicidò. Alle due eredi l'Inps ha chiesto 124.000 euro, spesa sostenuta dall'Istituto come indennità di malattia e per l'assegno di invalidità erogato all'uomo sopravvissuto. Un caso su cui è intervenuto anche il presidente Mattarella.

L'Inps chiede 124mila euro alle figlie orfane per l'omicidio della madre, interviene Mattarella. Lo zio «commosso»

Il presidente dell'Inps spiega in un'intervista al Corriere della Sera e poi a Radio24, che quello era «un atto dovuto, necessario per evitare la prescrizione. Se non fosse stato emesso prima della prescrizione il responsabile sarebbe stato chiamato a rispondere di danni erariali. Ma noi di questo caso ce ne stavamo occupando da tempo».
«Era all'attenzione di più uffici della direzione generale con l'Avvocatura della Toscana - aggiunge il presidente - in collaborazione con la nostra sede di Massa Carrara. Quelle ragazze non avrebbero mai pagato quella cifra. Io lo so bene che cosa si prova nella loro situazione. Avevano la nostra massima comprensione. Mia sorella è stata uccisa da suo marito quando io ero ancora ragazzo, e quando omicidi così orribili non si chiamavano ancora femminicidi, non esisteva il termine».





«Per me - continua Tridico - mia sorella era ben più di una sorella. Io sono l'ultimo di sette fratelli, lei era la primogenita. Per me alla fine era una seconda mamma
». Sul caso delle ragazzine Loiola, aggiunge, «ci incontreremo con il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, ci siamo già sentiti più volte».
«Mi sembra evidente - afferma ancora Tridico - che in questo caso le vittime sono le figlie. Eppure la burocrazia ha finito con il far ricadere su di loro - in quanto eredi - la responsabilità di un padre omicida». Il parere interpretativo dell'Avvocatura potrebbe essere una base per venire esteso ad altri casi paradossali? «Certamente. Ma noi qui all'Inps abbiamo pensato anche ad altro e cioè alla costruzione di un cordone protettivo privilegiato per le vittime, non è un percorso normativo, e nemmeno un parere legale. Abbiamo appena attivato un fondo di 12 milioni per tutelare le donne vittime di violenza
».  Ancora non sono utilizzabili perché «non sono ancora stati stabiliti i criteri di accesso». 

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