“Cucinare al fresco”, dal carcere un libro di ricette coordinate dallo chef Cedroni per il cenone di Natale

“Cucinare al fresco”, dal carcere un libro di ricette coordinate dallo chef Cedroni per il cenone di Natale
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Domenica 8 Dicembre 2019, 22:55
I piatti delle festività di fine anno e i consigli per il cenone di Natale in un ricettario scritto dai detenuti delle carceri di Como, Varese e Milano (Bollate e Opera) insieme allo chef Moreno Cedroni, patron del ristorante La Madonnina del pescatore di Senigallia, due Stelle Michelin, di Anikò, sempre a Senigallia e del Clandestino sushi bar di Portonovo .

Arriva in libreria ''Cucinare al fresco - Christmas Edition'', il progetto avviato due anni in alcune carceri lombarde che vede proprio i detenuti alle prese coi fornelli, coordinati dalla giornalista e Pr comasca Arianna Augustoni. Una edizione da collezione, stampata in 150 copie e finanziato dalla Bcc di Cantù per una pubblicazione con 44 pagine di sensazioni, di pozioni magiche, di idee e soprattutto di fantasie culinarie proposte dai quattro gruppi di detenuti. 


«Apprezzo tantissimo - sottolinea lo chef Cedroni - l'uso del cibo come mezzo di riabilitazione, e perché no, come mezzo di reinserimento sociale con nuove passioni e nuovi obiettivi.
Sono contento nel sapere che questo progetto vada oltre la ricetta e che questa passione è anche unita a nozioni tecniche su cotture e prodotti e su informazioni per una sana e corretta alimentazione, sempre più importante oggi. - continua Cedroni - In questo modo il cibo completerà un percorso che nutrirà sia il corpo che l'anima. Provo solo a immaginare i profumi che si svilupperanno il giorno di Natale, dove ci sarà il desiderio di preparare le ricette più buone e più evocative, chissà quante culture si intrecceranno, religioni diverse, ingredienti diversi, ma tutti accomunati dal valore del cibo. 
«Acquistare una copia di "Cucinare al fresco - Christmas Edition" rappresenta - conclude la coordinatrice del progetto Augustoni - un comportamento propositivo per credere che, nella vita, c'è sempre una seconda chance».
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