Dal referente della Prociv Viterbo, Fabio Orsimarsi, secco no comment: «Sono cose nostre private personali – dice – non vedo il motivo per dare spiegazioni a un giornale». Cosa è successo però lo chiarisce la determina firmata da Carmelo Tulumello, direttore dell’Agenzia regionale di protezione civile. L’11 marzo scorso, «a seguito di mancata rendicontazione, si è provveduto alla revoca di contributi erogati negli anni 2016, 2017 e 2018, per complessivi 7.247,44 euro».
Il 10 luglio «si è richiesta la riscossione coattiva della suddetta somma più interessi legali maturati, per un totale di 7.262,53 euro». Il 27 agosto si è quindi «provveduto alla comunicazione di avvio del procedimento di cancellazione dall’elenco». Fino alla radiazione pubblicata sul Burl ieri, perché «i termini concessi per produrre eventuali argomentazioni atte a contrastare la radiazione - si legge - sono inutilmente decorsi».
La nota di fine agosto era stata ricevuta però anche da palazzo dei Priori. «Il 24 settembre – spiega Scardozzi – abbiamo scritto alla Prociv dicendo di sospendere ogni attività di protezione civile. Infatti per la campagna estiva doveva prendere circa 3 mila euro, ne ha presi solo mille perché ha lavorato fino a metà agosto. Siamo stati previdenti, appena saputo lo abbiamo comunicato subito. Dispiace, perché erano iscritti fin dall’istituzione del registro, nel 2013».
In caso di neve sono otto i gruppi in campo. Quello comunale copre Bagnaia, la Misericordia Grotte Santo Stefano, Tuscia Viterbo San Martino al Cimino, mentre di Viterbo si occupano Carabinieri, Aeopc Faul, Anpana, gruppo cinofilo e Prociv. «Qualche disagio questo fatto ce lo dà: come gruppo non è grandissimo, ma dispone di diversi mezzi. La sua parte di territorio se la dovranno spartire le altre quattro associazioni. Purtroppo – conclude Scardozzi - se non è riconosciuta dalla Regione non la possiamo chiamare».
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