Fitch conferma a stabile l'outlook delle banche italiane

Fitch conferma a stabile l'outlook delle banche italiane
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Giovedì 5 Dicembre 2019, 20:15
(Teleborsa) - Dopo Moody's anche Fitch migliora il rating delle banche italiane rivendendo a 'stabili' da 'negative' le prospettive sul comparto.

"Ci attendiamo che la performance delle banche italiane si sia stabilizzata", scrive l'agenzia di rating sottolineando che "i bassi tassi di interesse e la debole domanda di prestiti da aziende e Pmi proseguirà ma una più forte qualità degli attivi, nonostante la mancanza di crescita economica, e una più alta copertura degli Npl aiuterà a mantenere le rettifiche su crediti sotto controllo e a sostenere la redditività".

La decisione sull'Italia è in controtendenza rispetto alla posizione sulle banche dell'Europa Occidentale, che hanno visto il proprio outlook tagliato a 'negativo' a causa della pressione che il rallentamento della crescita del Pil in un contesto di tassi bassi eserciterà su ricavi e utili.

Nel dettaglio, Fitch ricorda che "la riduzione dei costi" resta "cruciale per i profitti" anche alla luce del fatto che la possibilità di incrementare i ricavi "è limitata dal contesto di bassi tassi di interesse e dalla lenta crescita dei prestiti".

Un discorso che "vale in particolare per quelle banche che hanno limitata diversificazione di business e di ricavi", anche se il taglio del personale "richiede onerosi costi immediati prima di generare risparmi a lungo termine".

Fitch si attende che le banche italiane continueranno a ridurre lo stock di Npl, fatto che, combinato con i "bassi flussi di nuovi crediti deteriorati", porterà a "un ulteriore miglioramento della qualità degli asset".

Nel 2019 inoltre "è migliorato l'accesso al funding" e "in assenza di tensioni" sui nostri titoli di Stato, Fitch si attende che le banche "daranno esecuzione ai propri piani di funding".

Il costo del funding è atteso "stabile", anche grazie al sostegno dei prestiti della Bce. Per Fitch "le banche con diversificati modelli di business che generano buoni livelli di commissioni" come Unicredit, Intesa e Credem, "performeranno meglio dei competitor che si basano su tradizioni modelli di prestito".


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