L'orribile uccisione di una studentessa porta a quota 390 i femminicidi in Turchia

Ceren Ozdemir
di Franca Giansoldati
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Giovedì 5 Dicembre 2019, 14:31 - Ultimo aggiornamento: 15:38

La Turchia ha raggiunto il numero record di 390 femminicidi dall'inizio dell'anno. L'ultimo risale a due giorni fa e la dinamica è agghiacciante. Le associazioni femminili protestano mettendo in luce che il regime autoritario di Erdogan fa ben poco per limitare un fenomeno che trova radici in una visione patriarcale, dove la donna è una figura sottomessa a quella dell'uomo. 

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«Non ho trovato altre prede in giro, per questo ho ucciso lei» ha spiegato al pubblico ministero l'assassino di Ceren Ozdemir, studentessa modello di 20 anni con la passione per la danza classica uccisa da diverse coltellate mentre rientrava a casa.  L'uomo era fuggito dal carcere il primo dicembre ed era ricercato dalla polizia.

La 390esima vittima, Ceren Ozdemir, era al terzo anno del dipartimento di arte, musica e spetttacolo, ed e' stata uccisa mentre tornava a casa da una lezione di danza in una cittadina sul Mar Nero.

L'assassino Ozgur Arduc, ha subito confessato ed è stato processato per direttissima. Ha dichiarato di aver seguito la giovane per 4 chilometri, prima di sferrarle un numero di coltellate tale da indurre il giudice a chiedere l'ergastolo ostativo, per le modalita' mostruose con cui l'omicidio e' stato perpetrato».

Le organizzazioni per i diritti delle donne riunitesi in Turchia denunciano che la maggior parte dei femminicidi sono vere e proprie tragedie annunciate e auspicano, oltre a misure concrete, un cambio di mentalita' nella societa' turca. 

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