Rifiuti, il Comune dice sì ai siti per le discariche. È rottura tecnici-Raggi

Rifiuti, il Comune dice sì ai siti per le discariche. È rottura tecnici-Raggi
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 5 Dicembre 2019, 01:10 - Ultimo aggiornamento: 18:40

Il Campidoglio va in cortocircuito sui rifiuti. I tecnici nominati da Virginia Raggi mettono la firma sulla lista delle aree adatte a discariche e siti di stoccaggio dentro Roma. Ma il Movimento 5 Stelle, con la sindaca in testa, domani è pronto a votare contro l’apertura di qualsiasi centro di smaltimento dell’immondizia nel territorio della Capitale, in via emergenziale. Di più: tra i grillini c’è chi spinge per votare un atto che inviti la sindaca a «interdire», per evitare «rischi ambientali», tutte le località interessate da «roghi di rifiuti».





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Comprese, potenzialmente, quelle appena indicate dagli esperti del Comune, insieme ai dirigenti della Regione e dell’ex Provincia. La mozione è stata firmata, per ora, solo da 5 grillini. Sarebbe un ulteriore ostacolo da gettare sulla strada per l’allestimento dei nuovi impianti che gli stellati non vogliono a nessun costo, pur senza indicare chiare alternative per evitare che i mucchi di pattume invadano strade e marciapiedi.

IL CORTOCIRCUITO
A Palazzo Senatorio, in queste ore, si viaggia sull’ottovolante delle strategie (e dei controsensi). Laura D’Aprile, nominata da Raggi nel gennaio 2018 a capo della Direzione Rifiuti, ha firmato per conto del Campidoglio la relazione finale sulle aree idonee ai siti di smaltimento. Un rapporto siglato insieme a Flaminia Tosini della Regione Lazio e a Paola Camuccio della Città metropolitana. D’Aprile è una manager di grande esperienza, proviene dal Ministero dell’Ambiente, dove è molto apprezzata dal ministro Sergio Costa, grillino ma favorevole ai siti di stoccaggio, modello Campania, anche per Roma.

Con la firma di tutti e tre gli enti coinvolti in questa complicata partita, ieri il rapporto è stato spedito alla sindaca. Che ora ha sette giorni di tempo per prendere una decisione, così prevede l’ordinanza regionale firmata da Zingaretti il 27 novembre. Se Raggi non decide, la Pisana potrebbe far scattare i «poteri sostitutivi». Sarebbe, di fatto, un commissariamento del Comune sul tema rifiuti. E i nuovi impianti li indicherebbe direttamente il governatore Zingaretti, con l’assessore competente, Massimiliano Valeriani. 

Raggi adesso studia le contromosse. E punta forte sul Consiglio comunale straordinario convocato per domani. Tema, l’emergenza spazzatura. La sindaca ha già fatto capire, con un post pubblico, di essere contraria all’ordinanza della Regione che, a suo dire, «intende trasformare decine di cave presenti nella nostra città in vere e proprie discariche». Una «colossale stupidaggine», secondo la Pisana, che però ritiene fondamentali i nuovi impianti per evitare che la Capitale vada ciclicamente in crisi. 

Alla seduta dell’Assemblea capitolina di domani è stato invitato il ministro Costa. Che però non andrà. Così come, molto probabilmente, Zingaretti e i rappresentanti della Regione. I 5S sperano di sfruttare l’occasione per spostare la responsabilità delle discariche sulle spalle della Pisana e, in fin dei conti, anche del Ministero. Dice Giuliano Pacetti, capogruppo del M5S in Aula Giulio Cesare: «Presenteremo una mozione, ribadiremo quanto detto dalla sindaca, siamo contro le discariche a Roma senza un piano rifiuti regionale.

I siti di stoccaggio? Una presa in giro, sempre discariche sono. L’ordinanza di Zingaretti è sbagliata, i territori del Lazio devono essere solidali tra loro». Anche se Civitavecchia proprio ieri è ricorsa al Tar contro i camion dell’Ama diretti nell’impianto locale. Tocca vedere che farà il Pd in Consiglio comunale. I 5S li stuzzicano: «Voteranno a favore delle discariche?». Replica il capogruppo dem, Giulio Pelonzi: «Roma ha la Tari da record e l’immondizia in strada. Una cosa è chiara: gli impianti servono».
 

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