Ilda Boccassini va in pensione: ultimo giorno di lavoro senza celebrazioni

Ilda Boccassini lascia il palazzo di giustizia: ultimo giorno di lavoro senza celebrazioni
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Mercoledì 4 Dicembre 2019, 21:42

Ilda Boccassini ha lasciato il Palazzo di Giustizia, per sempre. Ieri è stato il suo ultimo giorno di lavoro. Se ne è andata in silenzio, senza celebrazioni ufficiali o informali, dopo essere stata per decenni il magistrato simbolo della Procura di Milano. Senza stemperare, nemmeno all'ultimo, quegli atteggiamenti decisi e indipendenti per i quali negli anni è anche entrata in contrasto con diversi colleghi. Formalmente sarà in pensione da domenica, il giorno dopo il suo 70esimo compleanno, ma ieri è stato il suo ultimo giorno di lavoro.
Oggi Boccassini, che fu amica di Giovanni Falcone, che coordinò molte indagini su Silvio Berlusconi e che a fine 2015 provò senza successo a correre per il ruolo di procuratore capo, non era in ufficio. «Se ne è andata ieri», è stato spiegato nei corridoi della Procura. Dopo aver lavorato fino all'ultimo, è probabile che abbia preso le ferie per questi pochi giorni prima della pensione.

Va in pensione Ilda Boccassini, il magistrato simbolo della Procura di Milano: dalla strage di Capaci ai processi a Berlusconi

Forse tornerà a salutare qualche collega ma, ad ogni modo, nessun appuntamento è fissato, al momento, in Tribunale per il suo addio alla magistratura per raggiunti limiti di età, dopo 41 anni di servizio. Fino a ieri, lei che è stata protagonista di alcuni degli storici processi che hanno coinvolto Berlusconi, dallo Sme all'Imi-Sir fino al caso Ruby, ma anche delle inchieste sulle stragi di Capaci e di via d'Amelio, ha continuato ad entrare nel suo ufficio al quarto piano della Procura da pm semplice, con gli uomini e le donne della scorta a sorvegliare davanti.

Va in pensione Ilda Boccassini, storico pm di Milano

Dall'ottobre 2017 non era più procuratore aggiunto della Dda e negli ultimi mesi, poi, è stata anche sostituita nell'incarico che ha avuto, per un paio di anni, di coordinatore del pool sui reati contro la pubblica amministrazione ed economico-finanziari. Con le altre toghe, è noto, non ha mai avuto rapporti facili: negli ultimi anni ha sempre disertato, ad esempio, la cerimonia dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario e non fa più parte da molto tempo ormai dell'Anm. «Un simbolo di professionalità, indipendenza, tenacia e coraggio»: così le ha reso omaggio il plenum del Csm l'11 settembre scorso. A lei che è stata spesso oggetto di durissimi attacchi dalla politica, che venne ribattezzata pure
«Ilda la rossa» e che soprattutto fu amica di Falcone dal quale imparò, tra l'altro, il famoso follow the money, che mise in pratica nel lavoro investigativo. A sorpresa due anni fa, durante una conferenza stampa per una delle sue tante operazioni contro la 'ndrangheta, si lasciò andare ad una confessione, inusuale per lei: «Sono diventata nonna». Non si fece vedere, poi, assieme ad Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo e Francesco Greco nel saluto in Tribunale all'ex procuratore dei tempi di Mani Pulite Francesco Saverio Borrelli, morto a fine luglio scorso. Scrisse, però, per lui un necrologio: «Ciao Saverio, hai resistito alle lusinghe del potere, sei stato un esempio di integrità per chi come me non ha ceduto a compromessi. Dopo di te tenebre. Già mi manchi».

 

 

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