Di Salvini apprezza meno il linguaggio o il programma politico? «Il programma politico di Salvini mi sembra non sia mai esistito - ha detto Santori a Rai Radio1 - ha questi tre punti, i soliti tre temi su cui crea consenso». Di chi altro non apprezza il linguaggio politico? «Di Fratelli d'Italia, con tutta questa propaganda fatta di slogan e trucchetti». Si ipotizza che le Sardine possano diventare un partito. «Non abbiamo intenzione di fare partiti, c'è già un sacco di gente che lo spera per rifarsi una carriera politica».
Le hanno fatto delle offerte per candidarsi? «Ci hanno fatto capire che potremmo candidarci, non in modo esplicito». Le Sardine daranno indicazioni di voto per l'Emilia Romagna? «No, non essendo un partito. L'idea è quella di fare una sorta di gruppo di pressione in cui noi presentiamo alle forze politiche non sovraniste i punti che secondo noi hanno fatto si che tante persone si siano avvicinate alle sardine». Presenterete a Bonaccini una serie di punti, dunque. «Alla coalizione diciamo. Ogni Regione avrà il suo modo di dialogare». Quante persone vi aspettate possano venire alla manifestazione che si terra il 14 dicembre a Roma? «L'evento si chiama 100mila Sardine, quindi almeno centomila. Ma le piazze delle Sardine sono sempre un enigma: finora è andata bene, vediamo». Vi accusano di non voler dire di esser vicini al Pd. Cosa risponde? «Noi siamo evidentemente vicini al Pd e agli altri partiti di sinistra - ha spiegato Santori a Rai Radio1 - ma non perché lo abbiamo scelto noi». E per quale motivo? «Perché in piazza ci troviamo tra Arcigay, femministe, antirazzisti e poi anche parte di Pd, della sinistra o di Cinquestelle. E' un fenomeno spontaneo nel quale scopriamo ogni giorno la composizione delle piazze».
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