Bibbiano, il sindaco: «Libertà gusto indescrivibile». Renzi: «Montagna di fango vergognosa»

Bibbiano, il sindaco: «Libertà gusto indescrivibile». Renzi: «Montagna di fango vergognosa»
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Mercoledì 4 Dicembre 2019, 14:26 - Ultimo aggiornamento: 19:51

Torna a parlare il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, tornato in liberà dopo la decisione della Cassazione che ha revocato l'obbligo di dimora. «Lo so è solo un primo passo, ma riassaporare dopo 5 mesi il gusto della libertà è una sensazione indescrivibile», dice in una dichiarazione. «Da domani ritornerò al silenzio, non perché non abbia delle cose da dire, anzi, ma per il doveroso rispetto di chi sta ancora conducendo le indagini e soprattutto delle famiglie e dei minori coinvolti», prosegue. 

Ora il sindaco può tornare a fare il sindaco dopo la sentenza della Cassazione. Lo sostiene il prefetto di Reggio Emilia, Maria Grazia Forte. «Dopo la revoca delle misure, Andrea Carletti da oggi può tornare a fare il sindaco in municipio a Bibbiano, nel pieno delle sue funzioni», spiega Forte.

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«Tecnicamente poteva già farlo quando il 20 settembre scorso gli sono stati revocati gli arresti domiciliari», ha precisato il Prefetto che aveva temporaneamente sospeso il sindaco dal suo ruolo vista la natura restrittiva delle misure cautelari, ma il Riesame avendo applicato l'obbligo di dimora (Carletti è residente ad Albinea, in un altro Comune)il primo cittadino non poteva mettere piede in sede. Una sospensione che dopo la decisione della Suprema Corte, cade automaticamente senza bisogno di ulteriori atti o revoche prefettizie. Ora Carletti potrà dunque decidere se continuare a indossare la fascia tricolore. Nell'eventualità in cui dovesse dimettersi, il Comune sarebbe a rischio commissariamento. Anche se, come ha spiegato il Prefetto, ci sono casi limite in cui se Carletti rassegnasse le dimissioni, è prevista l'assegnazione dell'incarico al vicesindaco di turno (in questo caso Paola Tognoni, che fino alla decisione di ieri sera presa dagli Ermellini, ha fatto da reggente) o perlomeno fino al rinnovo del Consiglio Comunale.  



E sulla vicenda è intervenuto anche Matteo Renzi. «Vi ricordate la storia di Bibbiano? L'attacco violento di Lega e Cinque Stelle al sindaco? - ha scritto su Facebook - Le pagliacciate in Parlamento e sui social con lo slogan "Parlateci di Bibbiano?". Bene. Ieri la Cassazione ha detto che quel sindaco NON doveva essere arrestato. Una montagna di fango vergognosa contro un uomo che non meritava quel trattamento. Ricorderete come l'arresto venne usato: il grimaldello per costruire la battaglia politica di chi ha più a cuore i sondaggi che la verità».

«La giustizia è una cosa seria. Lasciarla in mano - aggiunge - ai giustizialisti rende questo Paese un posto barbaro. In attesa che qualcuno chieda scusa, un abbraccio a quel Sindaco. Non smetteremo mai di chiedere giustizia e verità contro il populismo e gli slogan. No, non smetteremo MAI».

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