Moody's: migliorano le condizioni delle banche italiane

Moody's: migliorano le condizioni delle banche italiane
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Mercoledì 4 Dicembre 2019, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 18:29
Migliorano le condizioni delle banche italiane grazie alla forte riduzione dei crediti deteriorati che proseguirà anche il prossimo anno. A testarne lo stato di salute è l'agenzia di rating Moody's che ha rivisto l'outlook da negativo a stabile. Gli istituti di credito, intanto, puntano sempre di più ad offrire «servizi diversi» e guardano con grande interesse alle «joint-venture con le assicurazioni».

Le aspettative per il 2020, secondo Moody's, sono di un'ulteriore progressiva riduzione dei crediti deteriorati. Le
condizioni di finanziamento delle banche miglioreranno, spiega ancora l'agenzia, e il loro capitale rimarrà stabile. Secondo alcune stime nel 2019 gli istituti italiani hanno ceduto Npl e Utp per oltre 50 miliardi. I prestiti problematici delle banche italiane, inoltre, scenderanno nel 2020 per il «quinto anno consecutivo», afferma Fabio Iannò, vicepresidente senior di Moody's. Tuttavia, secondo i dati dell'Autorità bancaria europea, il loro rapporto dell'8% rimane più che doppio rispetto a quello della media dell'Unione europea pari al 3%. Bisogna anche tenere conto delle «nostre previsioni - prosegue Iannò - per una crescita debole ma positiva del Pil italiano e delle nostre prospettive stabili sul rating del debito sovrano italiano».

Nel Vecchio continente sembra ormai superata l'emergenza sui rischi dei crediti ed ora l'attenzione della Bce si è spostata su altri temi, tra cui i «derivati presenti nei bilanci di molte banche europee», afferma Fabio Panetta, direttore generale di Bankitalia e membro del comitato esecutivo della Bce. L'attenzione sugli npl, ha sottolineato, «è diventata eccessiva e ora siamo però in una fase successiva, abbiamo svoltato l'angolo e gli npl stanno diminuendo».

Con la riduzione dei crediti deteriorati, un contesto di tassi bassi, di scarsa domanda e di forte concorrenza, nel futuro delle banche italiane c'è sempre di più l'integrazione con le assicurazioni e altre forme di prestazione di servizi finanziari», ha aggiunto Panetta, sottolineando che «le banche molto redditizie sono quelle che fanno molti servizi. Sono gli sportelli bancari che vendono le polizze. I colleghi assicuratori« che si rivolgono all'Ivass «hanno grande interesse alle joint-venture con le banche».

Il sistema bancario italiano, intanto è chiamato ad affrontare il tema del rinnovo del contratto proprio mentre Unicredit annuncia una cura dimagrante per dipendenti e sportelli. Il segretario della Fabi, Lando Sileoni, chiede che il nuovo contratto dei bancari preveda che «nei piani industriali, le nuove assunzioni corrispondano almeno alla metà degli esuberi su base volontaria». Per il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, il contratto deve essere un patto tra »rappresentanti del capitale e lavoratori non subendo le innovazioni ma facendo un contropiede». 

 
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