Orche a Genova: la femmina sembra sostenere un cucciolo malato e un altro piccolo manca all'appello

La foto che allarma. La femmina sembra sostenere il cucciolo, forse malato. (Immagine di Rossella Bozzano pubblicata da Limet su Fb)
di Remo Sabatini
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Mercoledì 4 Dicembre 2019, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 23:51

Le cinque orche avvistate nelle acque di Genova pochi giorni fa, continuano ad essere monitorate. Non si sono spostate dall'area e gli studiosi ne approfittano per acquisire nuove informazioni. Tra le decine di immagini riprese in queste ore, una in particolare ha destato l'attenzione. Ripresa da Rossella Bozzano e diffusa da Limet sulla propria pagina Facebook, mostra un adulto, probabilmente una femmina, che sembra sostenere fuori dall'acqua e sospingere il cucciolo.
 


Un atteggiamento già osservato in natura e tipico di orche e delfini, adottato nei casi di difficoltà nel nuotare dei piccoli. Ovviamente, la speranza di tutti è che il cucciolo sia in perfetta forma e che l'immagine rappresenti soltanto un momento del pomeriggio di ieri. Così, in attesa di buone notizie e con i riflettori accesi sulla eccezionale vicenda, tutti, appassionati e studiosi, continuano a fare il tifo per quel cucciolo e la sua famiglia.

Secondo un'altra ipotesi i cinque esemplari di orca (quattro adulti e un cucciolo) potrebbero cercare un cucciolo che manca all'appello dopo il primo avvistamento. Lo sostengono studiosi sulla base di osservazioni fatte. Ieri mattina è stata vista la femmina che aiutava il suo piccolo a raggiungere la superficie: atteggiamento che si osserva quando un cetaceo è in difficoltà ed altri esemplari della stessa specie lo sostengono in superficie per garantirne la respirazione. Secondo la testimonianza di Giulio Zemiti, il pescatore che per primo ha osservato le orche, domenica i cuccioli erano due. Nei giorni successivi i ricercatori hanno osservato un solo piccolo. «Il desiderio della madre di riunirsi al piccolo scomparso potrebbe spiegare il comportamento di permanenza del gruppo nella stessa zona per un periodo così lungo e in una zona di porto» commenta Guido Gnone, coordinatore scientifico dell'Acquario di Genova.

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