Una tentazione forte, fortissima se accostata all'idea di come viene svolto il servizio, dei patimenti causati dalla infinita emergenza dei cassonetti stracolmi di sacchi e sacchetti, ma anche di divani e di frigoriferi, che poi dilagano sui marciapiedi. Qui, a terra, presi d'assalto dalle colonie di topi e di gabbiani, gli uni e gli altri ormai contagiati dal carattere aggressivo dei predatori. Prevale, evidentemente, il senso civico del dovere civico del cittadino che non raccoglie la revance. E tuttavia è gravemente scorretto da parte dell'Ama che i bollettini siano consegnati a destinazione il giorno prima della scadenza e talvolta, assai spesso, a scadenza scaduta.
Niente paura. Nella seconda lettera allegata l'Ama si apre al dialogo: «Cari romani, avrete notato qualche disservizio nella raccolta: ce ne scusiamo». Disservizio? Macché, solo qualche foglia caduta. Capita, in autunno. Lo dice anche Ungaretti, il grande poeta.
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