Mamma Ginevra dopo l'appello al Papa ora una interrogazione al Ministro della Giustizia, è da 8 anni che non vede la figlia

Mamma Ginevra dopo l'appello al Papa ora una interrogazione al Ministro della Giustizia, è da 8 anni che non vede la figlia
di Franca Giansoldati
2 Minuti di Lettura
Martedì 3 Dicembre 2019, 18:29 - Ultimo aggiornamento: 18:30

 La vice presidente della Camera, Mara Carfagna, ha depositato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia sul drammatico caso di Ginevra Amerighi, una mamma che non vede sua figlia da 8 anni. La piccola aveva 18 mesi quando nel 2011 il Tribunale dei Minori di Roma ne ha disposto l’affido esclusivo al padre, un uomo violento condannato per lesioni poiché usava violenza su Ginevra anche mentre era incinta.

Caso Laura Massaro, l'avvocato precisa che c'è un accanimento degli assistenti sociali

Questa storia choccante arrivata anche a Papa Francesco di fatto parte da un copione che, denuncia Carfagna, «si ripete da troppi anni e che rende i figli sottratti alle mamme - collocati in casa famiglia o affidati a padri denunciati per lesioni, maltrattamenti o abusi - una delle più grandi emergenze di questo Paese».

Roma, 2 assistenti sociali tentano di portare via il figlio a una mamma accusata di alienazione parentale


«Da tempo - aggiunge Carfagna - denuncio la mancanza di numeri chiari sui minori dati in affido e su quanti istituti di accoglienza ci sono in Italia e chiedo con forza un’indagine conoscitiva per sapere quanti bambini sono stati sottratti alle famiglie, per quali ragioni, e dove siano collocati, con particolare riferimento ai minori tolti alle madri che avevano denunciato uomini violenti. Va istituito un registro degli affidi che permetta di conoscere quante madri perdono l’affido dei figli in caso di conflitti familiari che mascherano talvolta abuso e violenza. Inoltre è indispensabile l’applicazione rigorosa della Convenzione di Istanbul, là dove protegge le madri che denunciano violenza su se stesse o sui loro figli, di frequente trascurata e non riconosciuta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA