Ricerca: 16 milioni da Telethon e dal Fondo Rif per la nascita di due start-up biomediche

Ricerca: 16 milioni da Telethon e dal Fondo Rif per la nascita di due start-up biomediche
di Federica Simone
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Martedì 3 Dicembre 2019, 18:35 - Ultimo aggiornamento: 21:57
Al via un investimento da 16 milioni di euro per la ricerca. Equiter, investitore di capitale di rischio e advisor del Fondo Ricerca e Innovazione (Rif), insieme alla Fondazione Telethon realizzeranno due start-up innovative in ambito biomedico. Il finanziamento di 16 milioni (14 dei quali investiti dal Rif e 2 da Telethon) permetterà la nascita di queste due nuove realtà, valutate positivamente sul piano strategico-programmatico dal ministero dell’Istruzione. 
Le start-up innovative Next Generation Diagnostics srl e InnovaVector potranno quindi contare su tecnologie d’avanguardia per lo sviluppo di due progetti di ricerca nel campo della genomica e della terapia genica. 

Next Generation Diagnostics srl si occuperà di sviluppare e sperimentare nuove tecniche diagnostiche basate sulla genomica e sui sistemi di sequenziamento del Dna di nuova generazione (Next Generation Sequencing-Ngs), su cui l’Istituto Telethon di Genetica e Medicina  può vantare un’esperienza pluriennale dedicata all’individuazione delle cause di malattie genetiche ultra-rare non diagnosticate. Questi metodi hanno portato una forte accelerazione nella ricerca biomedica degli ultimi anni e sono ormai abbastanza «maturi» per essere adottati anche dalla pratica clinica. L'obiettivo della start-up sarà proprio quello di perfezionare l’applicazione dell’Ngs nella diagnosi molecolare di malattie genetiche rare e di tumori, per sviluppare veri e propri servizi diagnostici.

InnovaVector srl avrà invece l’obiettivo di progettare e sperimentare nuove tecniche di produzione, purificazione e controllo della qualità dei vettori virali adeno-associati (Aav) per l’utilizzo in terapia genica. I vettori virali, ovvero virus opportunamente ingegnerizzati per trasportare in modo sicuro ed efficiente materiale genetico all’interno delle cellule bersaglio, sono lo strumento chiave della terapia genica, approccio terapeutico che è letteralmente esploso negli ultimi anni e che ha visto la Fondazione Telethon tra gli assoluti pionieri del settore. In particolare, i vettori AAV sono attualmente tra i vettori più utilizzati per la terapia genica. InnovaVector sarà inoltre la prima azienda con una piattaforma proprietaria per la produzione di vettori virali «duali» in grado di soddisfare la domanda per terapie geniche che richiedono il trasferimento di geni di grandi dimensioni.

«Proprio in questo momento storico è per noi di cruciale importanza garantire continuità alla ricerca con risorse costanti nel tempo, mantenendo fede al patto fatto con la comunità dei pazienti e con i donatori stessi – ha commentato la direttrice generale di Fondazione Telethon Francesca Pasinelli – Questo investimento da parte del Fondo Ricerca e Innovazione rappresenta una spinta quanto mai necessaria per proseguire nel percorso e consolidare un modello che negli anni ha permesso di ottenere successi importanti sul fronte della cura. Successi che hanno portato Fondazione Telethon ad assumere un ruolo di leader nel panorama scientifico internazionale, diventando motivo di orgoglio per il Paese».

Carla Patrizia Ferrari, presidente di Equiter, ha sottolineato come «Il Fondo Rif si stia dimostrando uno strumento di investimento particolarmente efficace nell’offrire sostegno finanziario a progetti innovativi in un orizzonte di medio lungo termine e secondo un approccio di investitore paziente: l’impiego di risorse pubbliche da parte di un soggetto privato come Equiter contribuisce a colmare il gap tra ricerca scientifica e creazione di valore per le economie locali. Si tratta di un modo innovativo di utilizzare i fondi europei, storicamente utilizzati a fondo perduto senza possibilità di recupero, mentre solo recentemente si sono adottati strumenti di ingegneria finanziaria che orientano la spesa verso iniziative capaci di generare flussi di cassa che possono poi essere riutilizzati».
 
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