Lazio, Correa e Luis Alberto: la coppia che accende la fantasia

Lazio, Correa e Luis Alberto: la coppia che accende la fantasia
di Valerio Cassetta
2 Minuti di Lettura
Lunedì 2 Dicembre 2019, 12:23 - Ultimo aggiornamento: 12:27

Onora il padre e la madre, danza sul pallone e segna dal dischetto. Luis Alberto tira di spada e anche di fioretto. Giochi di suola, sombrero e no-look. La voglia di tornare al Siviglia non c'è più. Dissolta in lampi di luce biancoceleste. L'Olimpico sottolinea con applausi ogni sua prodezza. El Mago incanta nel mezzo, detta i tempi e si riscopre rigorista. Con il permesso di Immobile. Suo il gol che chiude la pratica con l'Udinese dagli 11 metri: palla da una parte, Musso d'altra. Il trequartista esulta, corre verso la Monte Mario e mostra una maglia con dedica: «Felicidades mama 67 y papà 70». Un pensiero ai genitori, seduti in tribuna e venuti dalla Spagna per festeggiare il loro compleanno. Insomma, festa doppia, anzi tripla. «E' una vittoria importante che arriva davanti alla nostra gente» commenta il numero 10 su Instagram, che conclude il match senza aver confezionato neanche un assist. Un dato che fa notizia: nelle ultime quattro partite in Serie A aveva fornito ben cinque passaggi vincenti. Chiedere a Torino, Milan, Lecce e Sassuolo. Bisogna tornare al 27 ottobre scorso, giorno di Fiorentina-Lazio, per trovare la casella vuota alla voce assist. Una gara in cui Luis Alberto, secondo nella graduatoria dei rigoristi, avrebbe voluto battere il penalty concesso nel finale, ma venne scavalcato da Caicedo, che poi sbagliò. «Ieri toccava a Luis tirarlo - spiega Immobile, primo tiratore in rosa -. Lo merita per quello che ci dà e per l'impegno», il commento del bomber.
LE FUGHE DI JOAQUIN
Merito anche a chi, come Joaquin Correa, i rigori li ha procurati. Tra serpentine, doppi passi e finte il Tucu è imprendibile. Ekong prima, Nuytinck poi sono costretti al fallo per arginarlo. L'argentino, impiegato anche in Europa League con il Cluj, non risente della stanchezza e, quando parte palla al piede, mette paura. Poco importa se contro l'Udinese sia rimasto a secco: riesce comunque ad essere decisivo. Nei 12 gol realizzati dalla Lazio nelle ultime cinque gare, tra campionato e coppe, ha messo lo zampino ben sette volte. Numeri che evidenziano il suo momento, ma anche il lavoro di Simone Inzaghi in allenamento. Una manovra offensiva, curata nei dettagli, che parte da Strakosha (questa sera ospite al Lazio Club Quirinale insieme a Luiz Felipe e al presidente Lotito) per arrivare agli attaccanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA