Escursione mortale sulla Maiella, tra le due vittime un barbiere di Brocostella

Escursione mortale sulla Maiella, tra le due vittime un barbiere di Brocostella
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Domenica 1 Dicembre 2019, 14:57 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 15:17
Due morti sulla Maiella, uno è di Posta Fibreno. E' pesantissimo il bilancio di un'assolata domenica sulle montagne d'Abruzzo.

Ieri, in tarda mattinata, è arrivata la terribile notizia di una tragedia, costata la vita a Gianpiero Brasile, 58enne medico dermatologo originario di Lanciano, ma residente a Pescara; l'altra vittima è Antonio Muscedere, 55 anni, residente a Posta Fibreno, ma barbiere a Broccostella.

Una fatale scivolata sul ghiaccio e la morte che miete le sue vittime sul fondo di un crepaccio. «Incidenti tipici di questo maledetto periodo dell'anno, quando sulle rocce o sotto l'erba si formano i cosiddetti vetroni, lastroni di ghiaccio che diventano trappole insidiose - ha commentato con amarezza Giampiero Di Federico, guida alpina -. Equipaggiamento adeguato con ramponi e piccozze sono essenziali per affrontare percorsi tanto insidiosi».

LA COMITIVA
Brasile e Muscedere facevano invece parte di una comitiva di sei escursionisti che, attraverso i social, si era data appuntamento sulla Majella. Prima delle 13 il gruppo aveva raggiunto i 2500 metri in località Rava del Ferro, sul versante pescarese della montagna, ed è lì che è scattata la trappola mortale. Brasile e Muscendere erano in testa, uno dei due è scivolato sul ghiaccio precipitando nel crepaccio. L'altro ha seguito la stessa sorte nel tentativo di salvarlo. I due escursionisti alle loro spalle, Vladimiro Fanale e Liliana Gismondi, sono stati presi dal panico ed è quindi toccato agli altri due del gruppo discendere il canalone fino a raggiungere i due compagni di cordata, trovati purtroppo senza vita. Gianpietro Brasile, padre di quattro figli, era sposato con il vicequestore Irene Vizioli: destino ha voluto che fosse di turno proprio lei, ieri in Questura; e ricevere l'informativa della tragedia in cui è deceduto il marito è stato un colpo terribile.

IL CORPO A PESCARA
Il corpo di Muscendere è stato portato a Pescara. E qui lo hanno raggiunto famigliari e amici.
«La natura non fa nulla di inutile». Era questo ciò che credeva fermamente Antonio Muscedere, innamorato della montagna ed aveva scelto proprio questa frase come stato del profilo personale di Whatsapp. La montagna e la fotografia erano le sue più grandi passioni che coltivava da anni con gli amici, quando riponeva per qualche ora forbici e rasoio e da stimato barbiere qual era indossava la tuta e gli scarponi per salire in alta quota. Deve aver fatto proprio questo ieri mattina. Con il sole splendente e tanta energia aveva intrapreso l'escursione organizzata con gli amici sulla Maiella, a Rava del Ferro, a 2500 metri slm.

LA TRAGICA NOTIZIA
La notizia è arrivata subito a Posta Fibreno dove tutti conoscevano Muscedere, un uomo perbene, sempre sorridente, dalla grande energia, positivo, innamorato della vita. Ma ha suscitato commozione anche a Sora fra chi aveva avuto occasione di trascorrere con lui del tempo, soprattutto appassionati della montagna, e fra gli alpinisti del Cai. Solo una settimana fa si era tenuta a Sora l'annuale riunione del Club 2000 M - con cui usciva in escursione - nell'auditorium del Baronio e poi la cena sociale. Era stata una bella serata. E poi il dolore anche fra gli amici di Broccostella dove aveva il salone, in via Stella. «Sono profondamente addolorato - ha commentato ieri sera il sindaco Adamo Pantano - in cui ha perso la via il mio amico Antonio. Era davvero una gran brava persona, un ottimo marito e papà, molto tranquillo, perbene, un gran lavoratore».

Era sposato ed aveva due figli maschi, il suo orgoglio. La gita di ieri non doveva presentare particolari rischi anche se, come ha spiegato il presidente del Cai di Sora, il prof. Lucio Meglio «in questo periodo dell'anno sulla Maiella si formano dei sottili strati di neve che ghiacciano e se non si ha l'attrezzatura adatta si rischia di scivolare».
Antonio era preparato, era abituato, si fidava della montagna che per lui era la sua migliore amica.
Ma proprio su quelle vette, dove amava guardare lontano e sentirsi libero, ha perso la vita tragicamente. Ora si attende il nulla osta del magistrato per fissare la data dei funerali.



 
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