Luca Sacchi, il killer prima dell'omicidio: «Levo i 70.000 euro dallo zaino e scappo»

Luca Sacchi, le intercettazioni. Il killer voleva fuggire: «Gli levo tutti i soldi e scappo»
di Giuseppe Scarpa
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Venerdì 29 Novembre 2019, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 00:07

«Mi sta a partì la brocca...glieli levo tutti i settanta?». Una trattativa vissuta in tempo reale, dialoghi intercettati grazie ai quali è stato possibile ricostruire, quasi minuto per minuto, cosa è avvenuto tra il 23 e il 24 ottobre scorso prima e dopo l'omicidio di Luca Sacchi. Parole citate nelle carte dell'indagine da cui emerge il ruolo svolto da Valerio Del Grosso e Marcello De Propris: il primo è l'autore materiale dello sparo, il secondo è la persona che ha fornito ai killer l'arma e garantito la «copertura» per la richiesta di droga arrivata Giovanni Princi, il pregiudicato amico di vecchia data di Sacchi. 

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Del Grosso voleva mettere le mani sui 70 mila euro che Anastasia portava con sé nello zaino ed era pronto a non dare nulla in cambio: una rapina conclusasi però tragicamente. «Sentime, a parte i scherzi, sto con un amico mio che conosci, bello fulminato! (il riferimento è a Paolo Pirino ndr) Ma se invece io vengo a prendeme quella cosa che mi hai detto ieri e glieli levo tutti e settanta? Vengo da te... faccio un bel re...», dice a De Propris (che è intercettato in quanto indagato in altra inchiesta) pochi minuti prima dell'aggressione.

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E ancora: «Non puoi capire Marcè quanto sono...». Parole a cui seguirà, dopo pochi minuti, l'aggressione ad Anastasia, la breve collutazione con Luca e lo sparo alla testa. Il giorno dopo Del Grosso è un fiume in piena, forse si sente braccato ma non smette di parlare al telefono. Chiama il suo datore di lavoro e racconta tutto. «Ho fatto una cazzata. Ti giuro che non volevo colpirlo - dice -. Poi ho preso da terra lo zaino contenente il denaro e insieme a Paolo siamo scappati. Scappo in Brasile, tanto abbiamo settantamila euro».

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Non risparmia dettagli su quanto avvenuto e ammette: «ieri sera verso le 23 ho sparato ad una persona dalle parti di via Latina» aggiunge raccontando che era in corso «uno scambio di marijuana di quindici chili in cambio di settantamila euro, poi qualcosa è andato storto ed è iniziata la colluttazione prima con la ragazza presente e poi con gli altri, poi ho notato uno dei presenti mettere la mano nei pantaloni come per estrarre un'arma quindi, visto che anche io avevo con me una pistola, l'ho estratta e ho sparato nella sua direzione». Una trattativa durata alcune ore in cui Princi ed Anastasia hanno avuto un ruolo attivo. È lo stesso pregiudicato ad ammetterlo in un breve scambio con Federico Sacchi, fratello di Luca, che lo incrocia nel pub. «Non ho tempo, non sono qui per piacere», taglia corto Princi che era lì per 'lavorò, per la droga che era diventata «il suo core business».

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