Luca Sacchi, Anastasia indagata per droga: per la fidanzata obbligo di firma

Omicidio Luca Sacchi, il doppio volto di Anastasia: ora è indagata per droga
di Giuseppe Scarpa
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Venerdì 29 Novembre 2019, 00:51 - Ultimo aggiornamento: 07:48

Anastasia Kylemnyk è indagata per detenzione ai fini di spaccio. La 25enne ucraina fidanzata di Luca Sacchi, che la notte del 23 ottobre scorso era con lui in via Latina quando il ragazzo venne ucciso con un colpo di pistola alla testa, è stata iscritta nel registro degli indagati. La sera dell’aggressione – compiuta da Valerio Del Grosso e dal complice Paolo Pirino, ora in carcere con l’accusa di omicidio – la Kylemnyk venne condotta negli uffici del Nucleo investigativo dei carabinieri di via In Selci dove raccontò di esser rimasta vittima, insieme al compagno, di una rapina. Precisò, inoltre, che nello zainetto aveva pochi soldi e che la droga non c’entrava nulla. 

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LE CONTRADDIZIONI
Troppe contraddizioni fra quanto riferito dalla 25enne ai pm a poche ore dai fatti, e quanto ricostruito in fase investigativa rispetto alla dinamica dell’assassinio. La versione della rapina finita male ad opera di due sconosciuti, poi individuati in Del Grosso e Pirino, arrestati poi per l’omicidio di Sacchi, fin da subito non aveva convinto il sostituto procuratore Nadia Plastina. 

La sua deposizione era stata ritenuta inattendibile anche a fronte di quanto emerso a poche ore dalla morte del personal trainer. Con l’arresto di Del Grosso e Pirino gli inquirenti avevano fatto luce su una trattativa per l’acquisto di una partita di droga. 
 

 


L’INDAGINE
Da un mese i magistrati stanno ricostruendo i vari ruoli. Le persone che, quella sera di un mese fa, si trovavano di fronte al pub “John Cabot”. A partire proprio dalla giovane baby-sitter ucraina. La ragazza potrebbe forse «nascondere qualcosa» come ha sospettato il padre della vittima, Alfonso Sacchi, che non è mai riuscito a chiarire con Anastasia i particolari di quella notte.

A rafforzare questo sospetto anche le dichiarazioni (messe poi a verbale) dei due intermediari di Del Grosso – Valerio Rispoli e Simone Piromalli – sulle ore precedenti all’assassinio di Sacchi. Il fatto che Anastasia, in quel momento, si trovava lì. In particolare sono stati i racconti forniti dai mediatori mandati da Del Grosso e Pirino per verificare i presupposti della compravendita di droga. 

 


I due, da quanto emerge dalle carte dell’inchiesta, avrebbero dovuto sincerarsi che il gruppo composto da Luca Sacchi, Anastasia e Giovanni Princi, amico d’infanzia del personal trainer, avesse avuto il denaro sufficiente per acquistare la partita che Del Grosso avrebbe dovuto piazzare. Stando a quanto affermato da Rispoli la ragazza «aveva lasciato uno zaino che lui stesso aveva constatato contenere soldi, divisi in due mazzette da 20 e da 50 euro. Accertata la presenza del denaro - aveva aggiunto - la ragazza aveva ripreso lo zaino». La ragazza in questione è Anastasia. Dunque, lei, avrebbe preso parte in qualche modo a quel traffico illecito. Da qui l’iscrizione per detenzione ai fini di spaccio. 

Ma non è soltanto su di lei che si concentra l’attenzione dei magistrati. Anche la figura e la posizione di Princi dovrà essere chiarita. Il ragazzo, come ricostruito da alcuni amici della vittima, con Sacchi agonizzante al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni si sarebbe preoccupato di spostare l’auto – una Citroen C1 – di Anastasia parcheggiata nei pressi del pub. C’era forse in quell’auto qualcosa da nascondere? 

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