Martina giù dal balcone per sfuggire alla violenza: assolti i due stupratori

Martina giù dal balcone per sfuggire allo stupro. Cade accusa legata al decesso, processo rinviato
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Giovedì 28 Novembre 2019, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 08:04

Un processo d'appello fissato per oggi, a meno di un anno dalla sentenza di primo grado, per evitare che una delle due imputazioni si prescrivesse. Ma non è servito. L'accusa di morte come conseguenza di un altro delitto si era già estinta il 19 febbraio scorso, in base all'interpretazione fatta dalla Corte d'appello di Firenze. E così il processo di secondo grado per il decesso di Martina Rossi, la ventenne studentessa di Genova che precipitò dal balcone di un albergo di Palma di Maiorca il 3 agosto 2011 è stato rinviato, al 25 settembre 2020. 

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In piedi resta l'imputazione di tentata violenza sessuale di gruppo - con prescrizione nell'agosto 2021 - contestata ai due 28enni aretini, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, condannati ciascuno a 6 anni dal tribunale di Arezzo il 14 dicembre 2018. In sostanza i giudici della Corte d'appello avrebbero interpretato l'accusa relativa alla morte di Martina non come un'ipotesi di reato autonoma ma come un'aggravante dell'imputazione principale, il tentativo di violenza, anticipando così la prescrizione a febbraio scorso.

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Di diverso parere l'interpretazione del Tribunale, secondo il quale il reato si sarebbe estinto il 9 dicembre prossimo. L'udienza di oggi è stata poi rinviata a settembre 2020 perchè, dichiarata come già intervenuta la prescrizione, è stato ritenuto di dover dare la precedenza ad altri processi, con detenuti. I due imputati, uno dei quali, Luca Vanneschi, oggi presente in aula, la prima volta nel corso di tutto il procedimento, hanno sempre respinto l'accusa: la loro difesa ha sostenuto che la giovane si sarebbe suicidata, lanciandosi dal sesto piano dell'hotel Sant'Ana a Palma di Maiorca dove era andata in vacanza con le amiche. Così avevano ritenuto anche gli inquirenti spagnoli, chiudendo il caso sulla morte della studentessa.

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Un'inchiesta riaperta poi grazie alla determinazione dei genitori di Martina, Bruno e Franca Rossi, con le indagini nuovamente avviate a Genova e poi passate alla procura di Arezzo. Al processo in primo grado la pubblica accusa aveva chiesto sette anni per i due imputati. Sei quelli inflitti poi dal tribunale. Con l'estinzione ora di una delle due accuse, nell'eventualità di una nuova condanna anche in appello la pena per i due 28enni si dovrebbe quantomeno dimezzare.

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