Estremisti di destra indagati, ai vertici la mamma "sergente di Hitler": reclutava i nuovi nazisti italiani

Estremisti di destra indagati, volevano costituire un partito nazista: «Abbiamo armi ed esplosivi»
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Giovedì 28 Novembre 2019, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 08:12

«Possiamo avere a disposizione armi e esplosivi, sforneremo soldati pronti a tutto. Presto costituiremo il Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori». Il nuovo aspirante fuhrer in salsa italiana ha il volto di una donna: di giovani ragazze o di quello di una madre di 45 anni che si definiva 'sergente di Hitler'. Donne che con i loro suoi seguaci erano pronte ad irrompere in tutta Italia sulla scena dell'estremismo di destra con un proprio soggetto politico mentre sui social si arruolavano nuove leve: ad addestrarli c'era un ex pentito della 'ndrangheta. Si avvicina molto ad un romanzo di fantapolitica la vicenda del gruppo di 19 estremisti indagati in tutta Italia, per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva ed istigazione a delinquere.
 

 

A rivelare il sottobosco filonazista, con un insolito vertice al femminile, sono state le indagini della Digos di Enna e del Servizio Antiterrorismo Interno che hanno portato a perquisizioni in tutta Italia. Il movimento, farcito di retorica antisemita e xenofoba, affascinava gli estremisti neri da Nord a Sud, dalla Sicilia al Veneto, in varie città come Siracusa, Milano, Bergamo, Genova, Imperia, Livorno, Torino, Cuneo, Padova e tante altre. E tra loro c'erano diverse donne: dall'impiegata di un'azienda, una mamma 45enne originaria di Cittadella che evidentemente conduceva una doppia vita, a una 26enne che avrebbe partecipato e vinto il titolo di 'Miss Hitler'. Le adepte del fuhrer spesso vestivano in modo da poter rendere visibili i simboli del loro fanatismo, con svastiche, marchi delle Ss e croci celtiche. «Io sposerei un ebreo solo per torturarlo giorno dopo giorno», diceva una di loro. E ancora: «Solo a parlare dei giudei mi viene il prurito, brutte bestie vanno sterminati».
 

Tra il materiale sequestrato anche volantini con insulti ai parlamentari Emanuele Fiano e Laura Boldrini. Tutti erano in contatto attraverso una chat chiusa denominata «Militia» e finalizzata all'addestramento dei militanti. In particolare, questo ruolo era affidato ad un pregiudicato calabrese, ex «legionario» ed esponente di spicco della 'ndrangheta, con un passato da collaboratore di giustizia e già referente di Forza Nuova per il ponente ligure. «Sono in grado di acquistare armi con un prezzo vantaggioso», diceva lo 'ndranghetista, alludendo con altri all'intenzione di «sfornare soldati pronti a tutto» mentre sui social si reclutavano nuovi adepti. Una serie di legami erano stati stretti anche all'estero: il gruppo cercava anche di accreditarsi in diversi circuiti internazionali avviando contatti con organizzazioni di rilievo come «Aryan Withe Machine - C18» (gruppo che ha dei riferimenti ai «Combattenti di Adolf Hitler» ed è espressione del circuito neonazista Blood & Honour inglese) ed il partito d'estrema destra lusitano «Nova Ordem Social». È stata anche verificata la partecipazione di alcuni componenti alla «Conferenza Nazionalista» svoltasi lo scorso 10 agosto a Lisbona con l'obiettivo di creare un'alleanza transnazionale tra i movimenti d'ispirazione «nazionalsocialista» di Portogallo, Italia, Francia e Spagna. Anche in questo caso ad intervenire a nome del neonato partito nazionalsocialista italiano è stata una donna, che in veste di relatrice alla conferenza attirava l'attenzione dei partecipanti con accese parole antisemite.​
 

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