DIMENSIONE
E’ evidente la priorità all’Udinese. Anche se dall’inizio dell’Europa League sono sempre state così le scelte. Il risultato è l’eliminazione dopo 10 anni nel girone, ma Inzaghi non si pente: «Ho dovuto gestire le energie e nelle tre sconfitte avremmo meritato un’altra sorte. Contro il Rennes abbiamo vinto ed è paradossalmente stata la prestazione peggiore. Poi nell’ultima gara ci è stato negato un clamoroso rigore». Altro passo indietro sul piano internazionale: «A me girano le scatole al pensiero d’uscire - spiega infatti Parolo - perché in Europa una squadra come la Lazio può crescere».
CARRIERA
Lo dice un senatore, uno che a 34 anni ha sempre voglia d’imparare e mai di smettere: «Io mi sento ancora di poter giocare, quindi per il rinnovo ci siederemo con la società a fine stagione per capire se posso ancora essere importante». E’ fondamentale, Immobile, e promette eterno amore: «Voglio e spero di chiudere la carriera nella capitale». Così vanno avanti le trattative per un nuovo adeguamento (a quasi 4 milioni coi bonus) sino al 2025. Questo però è l’anno buono per volare: «Possiamo arrivare in Champion’s League. Io cercherò di segnare tanti gol ancora per essere ricordato nella storia biancoceleste». Rischia d’esaurirsi quella di Lukaku malamente: il calvario al solito ginocchio continua, nonostante fosse stato operato in Primavera. Inzaghi lo aveva riabbracciato e rimesso in vetrina sulla fascia, Jordan aveva risposto con un assist decisivo contro la Fiorentina. Ecco un’altra ricaduta, ieri il belga era in Paideia. Altro che rinnovo, la Lazio dovrà studiare il da farsi a gennaio: lo scorso anno per colpa delle visite il Newcastle lo rispedì a Formello.
© RIPRODUZIONE RISERVATA