Ragazza nuda usata come vassoio del sushi, è polemica. Il titolare: «È intrattenimento»

Ragazza nuda usata come vassoio del sushi, è polemica. Il titolare: «È intrattenimento»
di Maria Chiara Aulisio
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Lunedì 25 Novembre 2019, 23:00 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 08:40

Lo facevano i samurai quando, per festeggiare una vittoria, mangiavano pesce crudo e riso servito su corpi di ragazze nude. Un’usanza vecchissima che in Giappone non praticano più da tempo ma che, invece, qui da noi, ancora raccoglie plausi e consensi. Si chiama “body sushi”, ovvero: una donna trasformata in vassoio sulla quale adagiare pezzetti di tonno, pesce spada, gamberetti e salmone. Come la “ragazza immagine” di Mama Ines, un locale a due piani nel centro di Cercola (Napoli), che domenica sera è stata ripresa da un gruppo di avventori con un cellulare mentre faceva da “vassoio” a una quantità di delizie giapponesi.

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Quel video, ovviamente, ha fatto il giro del web grazie anche alla tempestività con la quale il consigliere regionale, Francesco Emilio Borrelli, lo ha messo in rete: «È una vergogna. Ancora una volta, - dice - abbiamo a che fare con un pessimo esempio di oggettivizzazione della donna, il cui corpo viene sfruttato come strumento per attirare clientela». Immediata la risposta del titolare del locale: «Non abbiamo bisogno di utilizzare questi metodi per incentivare i clienti - dice Massimiliano Iovine - il “body sushi” rientra nel programma di animazione che organizziamo nel nostro locale. E poi - aggiunge - c’era anche il “body chocolate” sul corpo di un uomo, però nessuno ha detto niente».

Par condicio, dunque. Sushi per lei, cioccolatini per lui. «Ma vi pare possibile? - commenta Borrelli - Siamo nel 2019 e ancora si mettono in atto pratiche che risalgono all’epoca dei samurai. Qui si vive fuori dal tempo». E poi aggiunge, Borrelli: «Non è certo una questione di essere bigotti. Se mi indigno è solo perché vedo a rischio la dignità delle donne, meritevoli di essere apprezzate in quanto persone e non come carne da esposizione». Da qui la minaccia di denuncia da parte del proprietario del locale di Cercola: «Lo farò. Non posso essere offeso così. La “ragazza vassoio”, come la chiama il consigliere, è una modella, lo stesso vale per il “ragazzo cioccolatino”. Dopo la “performance” gastronomica, tutti e due si sono rivestiti e hanno continuato a lavorare animando la serata sulla pista da ballo».



Nessuna offesa, dunque, e soprattutto niente di strano ma un modo come un altro per trascorrere una serata in maniera divertente, almeno a voler dare ascolto alle ragioni di Iovine. E non importa che quel “body sushi” fosse stato organizzato a poche ore dalla giornata dedicata alle donne, e contro ogni forma di violenza nei loro confronti. «Abbiamo diciassette anni di storia - conclude il proprietario di Mama Ines - il nostro è un locale serio, in nessun caso potrei tollerare che qualcuno lo metta in dubbio. È solo un “format”, un intrattenimento domenicale che ha anche un gran successo. Prima c’è l’aperitivo a base di sushi, ma non solo, e poi parte il dj. Ripeto: i due ragazzi “vassoio” continuano a lavorare, perché di lavoro si tratta». Ma Borrelli - con Gianni Simioli, conduttore de “La Radiazza” su Radio Marte - non sente ragioni e va avanti come un treno: «Si tratta di un esempio di mercificazione del corpo femminile disturbante e fuori luogo. Usare una ragazza per poggiarci su del cibo è insopportabile solo al pensiero, figuriamoci se poi viene messo in pratica».

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