I concerti a Roma fino al 1° dicembre: dall'afrobeat di Sean Kuti al rap di Rancore e Speranza, dal jazz di Carmen al pop di Mika

I concerti a Roma fino al 1° dicembre: dall'afrobeat di Sean Kuti al rap di Rancore e Speranza, dal jazz di Carmen al pop di Mika
di Fabrizio Zampa
33 Minuti di Lettura
Lunedì 25 Novembre 2019, 01:48 - Ultimo aggiornamento: 15:28

LUNEDI’ 25 NOVEMBRE
 
 
Cantautori/Il dark folk di Matt Elliott allo Spazio Diamante
 
Inglese di Boston, trasferito a Parigi, già protagonista della scena elettronica britannica negli ultimi anni Novanta come leader della band Third Eye Foundation, il cantautore e chitarrista Matt Elliott torna a Roma per presentare live il suo ultimo album “The Broken Man”, annata 2012, un mix di atmosfere psichedeliche, noise, sapori di un folk assai poco tranquillo, melodie. Maestro del folk mitteleuropeo contemporaneo, Elliott torna ospite della rassegna Unplugged In Monti per un doppio live speciale. L’artista britannico si esibirà in doppia veste presentando brani del suo repertorio cantautoriale e inediti del progetto Third Eye Foundation (sul quale è tornato a lavorare da alcuni anni),  che dopo una lunga pausa pubblicherà un nuovo album: intitolato “Farewell To All We Know”, uscirà su etichetta Ici d’ailleurs il prossimo febbraio.  
Spazio Diamante, via Prenestina 230, ore 21
 

 

 
 
Jazz/All’Alexanderplatz la Bruce Ditmas Cubist Dream Band
 
Torna la Cubist Dream Band del batterista Bruce Ditmas, americano di Atlantic City, per riproporre un nuovo progetto dopo le tante iniziative presentate fino a ieri. E’ la formazione che vede Angelo Olivieri alla tromba, Sandro Satta e Carlo Conti ai sax, i chitarristi Antonio Jasevoli e Guido Silipo, Lewis Saccocci al piano e al synth e Marco Siniscalco al contrabbasso. Suonano tutti i loro nuovi brani con arrangiamenti conditi anche da un pizzico di elettronica: otto musicisti che travalicano i limiti della musica improvvisata, in quella che loro definiscono “una avventura verso l'inatteso, nel potente mondo del jazz”.
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 22
 
 
Cantautori/Per chi suona la campana, all’Arciliuto
 
A lunedì alterni al club c’è “Per chi suona la campana”, appuntamento con cantautori di tutta Italia come ai tempi del vecchio e storico Folkstudio di via Garibaldi, che stasera propone quattro nomi: sono Annarè, Valerio Sanzotta, Daniele Sarno e Ummo.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21.30
 
 
MARTEDI’ 26 NOVEMBRE

 
 
Cantautrici/La brasiliana Maria Gadú live da solista al Parco della Musica
 
Torna all'Auditorium un vero talento della musica brasiliana, Maria Gadú, con una tappa del tour "Pelle". La cantautrice e chitarrista di Sao Paulo (lì ha cominciato a cantare nei bar quando aveva sedici anni), in veste da solista coinvolgerà il pubblico con un emozionante spettacolo tutto acustico, vice e chitarra. «Maria è un evidente fenomeno di popolarità per la sua generazione, una persona con un’autentica vocazione per la musica. La prima volta che l'ho vista sono rimasto abbagliato e quando ha iniziato a cantare è stata spettacolare», dice di lei Caetano Veloso. Canzoni nelle loro forme nude e crude, improvvisazione, il ritmo e l’eleganza del sound made in Brazil: sono le offerte della cantautrice, che per l’occasione eseguirà live i suoi più grandi successi e alcuni brani dei più famosi musicisti brasiliani, da Veloso a Chico Buarque de Hollanda, da Gilberto Gil a Marisa Monte.
Parco della Musica, Sala Sinopoli,ore 21
 
 
Jazz/All’Alexanderplatz l’Essential Team del bassista Pippo Matino
 
Nel 2003 il napoletano Pippo Matino, uno dei bassisti elettrici più interessanti e di maggior talento del panorama jazz fusion, fondò il gruppo Essential Team e un anno dopo realizzò il primo album intitolato con il nome della formazione. Con quel disco la band ha girato in lungo e in largo l'Italia suonando nei piu' importanti festival e club jazz, e dieci anni dopo Matino ha pubblicato il suo decimo album chiamandolo ancora "Essential Team – Ricomincio da 10", registrato live in versione speciale, ospiti il sassofonisdta Javier Girotto e il trombettista Fabrizio Bosso.
Oggi a formare l’ultima edizione dell’Essential Team con Pippo ci sono Roberto Schiano al trombone, Juan Carlos Albelo Zamora al violino e all’armonica e Pietro Iodice alla batteria, ma la musica è quella che ha da sempre caratterizzato le sue band: scarna, essenziale, ricca di groove, di soluzioni armoniche create in real time e di frammenti di melodia tipici del mediterraneo. La line up è ancora quella tipica del piano-less (basso, batteria e fiati), sound tipico dei suoi progetti artistici, sia che il suo basso interagisca con il trombone che con la tromba o con un sax: strumenti che lasciano spazio alla costruzione armonica e  melodica.
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 22
 
 
Musica/All’Elegance un tributo a João Gilberto
 
Se n’è andato lo scorso luglio, all’età di 88 anni, il brasiliano João Gilberto, chitarrista, interprete e cantautore che insieme a Antônio Carlos Jobim, Vinícius de Moraes e Carlos Lyra ha inventato la bossa nova, e stasera gli rende omaggio il trio della vocalist e chitarrista  Raquel Silva Joly, con il batterista Giovanni Campanella e il sassofonista Moreno Romagnoli come guest artist. Proporranno le canzoni rese celebri da João, con le quali racconteranno il suo lato mistico ma anche quello fantasioso e allegro.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 21.30
 
 
Jazz/Na Cosetta, nuovo format con la pianista Sade Mangiaracina
 
Stefano Scarfone e Gabriele Buonasorte presentano “Music Visions”, nuovo format da loro ideato che ha l’obiettivo di raccontare in musica quello che emozionalmente può scaturire da due musicisti che ne intervistano un terzo, dando una chiave conoscitiva diversa dell’ospite, ovviamente con la musica  che rimane padrona della serata. Non è esattamente un concerto ma un racconto intervallato da brani scelti e interpretati dall'artista ospite. Che stasera è la pianista siciliana Sade Mangiaracina, il cui ultimo album “Le mie donne” (una galleria di ritratti femminili che vanno da Rosa Parks a Amelia Hearheart, Coco Chanel, Anna Frank, passando per Malala Yousafzai, Rita Atria, Frida Kahlo e il premio Nobel Aung San Suu Kyi) è uscito nel maggio 2018.
Na Cosetta, via Ettore Giovenale 54, ore 22
 
 
Blues/Andy Corner, Andrea Angelini al Charity Cafè
 
Il vocalist, chitarrista e armonicista Andrea Angelini, in arte Andy’s Corner, replica tutti i martedì il suo progetto solista acustico: una sintesi di varii generi e influenze, un viaggio nella migliore musica anglo-americana degli anni ’60 e ’70, dal blues al rock, al folk al soul.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
MERCOLEDI’ 27 NOVEMBRE
 
 
Pop/Al Palasport il “Revelation Tour” dell’anglo-libanese Mika
 
Il “Revelation Tour” di Mika, cioè la pop star anglo-libanese Michael Holbrook Penniman Jr, segna i dodici anni di carriera del trentaseienne vocalist e pianista, il cui primo album, “Life in Cartoon Motion” del 2007, vendette più di 7 milioni di copie ed ebbe un enorme successo grazie a “Grace Kelly”, singolo che in Inghilterra è rimasto al primo posto in classifica per cinque settimane. Da allora il musicista di Beirut ha fatto di tutto, da altri quattro dischi a tour in tutto il mondo, dal giudice di X Factor all’esperto di vini piemontesi (va spesso nelle Langhe), dal protagonista di centinaia di concerti al suo uso del falsetto che ricorda la voce di Freddie Mercury.
La storia di Mika è lunga e piena di avventure di ogni genere. Come quando nel 2012 decise di fare outing. Dopo l'iniziale ambiguità riguardo alla sua sessualità dichiarò su un settimanale: «Mi chiedete se sono gay? Io vi rispondo di sì. Mi chiedete se le mie canzoni parlano di relazioni con uomini? Io vi dico di sì. E’ solo attraverso la mia musica che ho trovato la forza di venire a patti con la mia sessualità al di là dell'argomento dei miei testi. Questa è la mia vita reale.» Dopo una serie di sold out europei lo show di Mika, colorato e pieno di idee, arriva in Italia e punta sui suoi hit, soprattutto sulle canzoni del nuovo album “My name is Michael Holbrook”, 13 brani uno dei quali intitolato “Sanremo”.
«E’ una cartolina della mia infanzia, è dedicata alla prima città che ho visitato in Italia», dice, e aggiunge che il suo «sarà uno show ricco di sorprese, forte delle esperienze e del bagaglio acquisito con i miei show televisivi. Ma la musica sarà sempre al centro di tutto: per la scenografia ho disegnato qualcosa che ricorda un’immensa installazione d’arte, piena di grandi illustrazioni e di foto sospese nell’aria, il palco è tutto proteso verso il pubblico, e mi lancia in una dimensione quasi onirica, e anche le luci saranno particolari, con un impianto gigantesco».
E del nuovo album Mika spiega che «i brani parlano di temi molto seri e personali, ma offrono musica di grande gioia e colore. A un certo punto mi sono detto: se la vita ti lancia una grossa sfida alza la temperatura, offri il tuo cuore, scrivi melodie: mi sono concentrato sull’idea di diventare un adulto senza perdere umanità, calore, il senso dei colori e dell’eccentricità. E il titolo del tour si collega al mio percorso di ricerca identitaria, di una rivelazione che ho intrapreso in questa nuova avventura artistica». Al suo fianco, nel tour italiano, che tocca dodici palasport, suona una band di quattro musicisti: il chitarrista Timothy Van Der Kuil, il pianista Mitchell Yoshida, il bassista Max Taylor e il batterista Wouter Van Tornnhout.
Palasport, piazzale dello Sport 1, ore 21
 
 
Jazz/Per il Roma Festival Gabriele Coen rende omaggio a Leonard Bernstein
 
Il sassofonista e clarinettista Gabriele Coen, con il nuovo quintetto,  presenta un originale tributo a uno dei più grandi musicisti del ‘900, il compositore, pianista e direttore d’orchestra americano Leonard Bernstein nel centenario della sua nascita. In repertorio dalle canzoni più note di “West Side Story” del 1957 (“Maria”, “Tonight”, “Somewhere”...) fino alla produzione meno nota di ispirazione ebraica (“Ilana the Dreamer”, “Yigdal”, “Chichester Psalms”...). Il rispetto e l’ammirazione per la musica di Bernstein si coniugano con l’improvvisazione e il jazz in un incontro inedito che vuole far riscoprire l’attualità di queste immortali composizioni. Con Gabriele suonano la violoncelista Benny Penazzi, il pianista Alessandro Gwis, il contrabbassista Danilo Gallo e il batterista Zeno De Rossi.
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
Musica/La coppia delle Ginger Bender dal vivo con la luce accesa
 
S’intitola “Tieni accesa la luce” l’ultimo album delle Ginger Bender, duo femminile che si muove fra blues, funk, afro e armonie che ricordano vecchie ballad jazz anni '30 cantate su un ritmo reggae sincopato.
Anticipato dal singolo “Cumbia Nera”, il disco è un mix di influenze e di universi sonori differenti. Sono le vocalist e chitarriste Alessandra Di Toma e Jeanne Hadley, che hanno studiato percussioni africane, vogliono migliorare l’improvvisazione, hanno suonato in molto locali ma anche all’estero, tra Spagna, Grecia e Finlandia, e una delle loro prerogative è l’improvvisazione, retaggio del loro percorso musicale.
Na Cosetta, via Ettore Giovenale 54, ore 21.30
 
 
Jazz/Il flauto di Itai Kriss in concerto al Gregory
 
Itai Kriss, newyorkese di Brooklin, giovane ma già con una nomination ai Grammy e considerato da “Jazzwax” come uno dei più interessanti nuovi flautisti e compositori sulla scena, si muove attraverso diversi generi, fra jazz, suoni latini e mediorientali, funk, reggae, salsa, timba, soul e stili arabi. E’ in tour per presentare i brani del suo ultimo alnum “Telavana” del 2018, ma anche i suoi hit a partire dal disco di debutto “The Shark”, del 2010. Kriss è uno che si sposta tranquillamente fra uno stile e l’altro, ha collaborato con tanti artisti (da Orquesta Akokán a Dafnis Prieto, Edmar Castañeda, Yemen Blues, Gregory Hutchinson, Burning Spear, Los Hacheros, Pedrito Martinez, Omer Avital, Grupo Latin Vibe, Yosvany Terry, Avishai Cohen, Eric McPherson, Elio Villafranca) e si esibisce regolarmente nei principali club di New York, dal Blue Note al Birdland, dal Lincoln Center a The Copa Cabana. Stasera suona con il chitarrista  Daniele Cordisco, Daniele Sorrentino al contrabbasso e Dan Aran alla batteria.
Gregory, via Gregoriana 54a, ore 22
 
 
Jazz/Quattro assi di mezzo mondo protagonisti all’Alexanderplatz
 
Un particolare concerto riunisce sul palco del jazz club romano quattro star internazionali: sono il sassofonista bolognese Piero Odorici, il pianista Eric Reed “Poppa Reed” (nero, americano di Philadelphia cresciuto a Los Angeles, già con Freddie Hubbard, Joe Henderson, Buster Williams e Wynton Marsalis), il contrabbassista Dezron L Douglas (nero, da Hartford, Connecticut, vive a New York e ha suonato con Pharoah Sanders, Louis Hayes, George Cables, Al Foster, Ravi Coltrane...) e il batterista romano Roberto Gatto. Una All Stars di qualità.
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 22
 
 
Soul/Il trio di Ivana Pellicanò all’Elegance
 
Si chiama In-Soul Trio la formazione in programma stasera al club romano e guidata dalla vocalist Ivana Pellicanò: nasce come tributo ad alcuni dei più grandi interpreti della musica soul, funk e rhythm & blues che sono stati particolarmente influenti nella crescita e nelle scelte della leader del gruppo, da Randy Crawford a Incognito, Stevie Wonder, Gino Vannelli, George Benson, Al Jarreau, Chaka Khan, Toto, Jill Scott, Bruno Mars, Sam Smith e altri. Al fianco di Ivana suonano il pianista Jacopo Carlini e il contrabbassista Matteo Carlini, per un mix di melodia, groove e energia.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 21.30
 
 
Rock/UT Jimi, Elio Volpini ricorda il grande Hendrix
 
Jimi Hendrix era nato il 27 novembre del 1972 e avrebbe quindi compiuto 77 anni proprio stasera. Il chitarrista Elio Volpini e la sua band, gli UT Jimi, rendono omaggio al grande e imprevedibile chitarrista di Seattle, morto nel settembre del 1970 a Londra, poche settimane dopo aver dato all’isola di Wight un ultimo e memorabile concerto al quale avemmo la fortuna di assistere. Accanto a Volpini, attento conoscitore della musica di Hendrix, ci sono sempre il bassista Giulio Giancristoforo e il batterista Piero Fortezza.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Blues/Jam session al Charity Cafè con la band di Libero Benedetti
 
Jam session all’insegna del blues, stasera, per gli appuntamenti di Blues Jam & Friends: apre la band guidata dal vocalist e chitarrista Marco Di Folco, con il chitarrista Emiliano Tremarelli e al basso e alla batteria Simone Scifoni. Come vi ricordiamo ogni settimana, ospiti e musicisti appassionati di blues sono invitati a salire sul palco e intervenire.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 21
 
 
GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE 
 
 
Jazz/Paolo Damiani alla Casa con “Silenzi Luterani”
 
Il nuovo progetto del contrabbassista e compositore Paolo Damiani,  “Silenzi Luterani”, celebra i 500 anni della “Riforma” di Martin Lutero: riforma come rivoluzione, strappo dal potere dominante della Chiesa e messa in discussione del ruolo del Papa e della gerarchia ecclesiale. Lutero fu uno straordinario innovatore, comprese che far cantare tutti i fedeli (e non solo pochi eletti, come avveniva nel cattolicesimo) avrebbe favorito la comprensione dei testi e coinvolto maggiormente tutto il popolo. Scrisse testi di notevole interesse e compose anche musica, arte che elogiò nell’"Encomiom Musices", un estratto del quale è stato inglobato “Silenzi Luterani”. Il titolo del brano evoca le "Lettere Luterane" di Pier Paolo Pasolini, articoli scritti nel 1975 e pubblicati sul Corriere della Sera pochi mesi prima della sua morte, che stigmatizzavano profeticamente la mutazione antropologica del paese e i vizi dell’Italia democristiana devastata da conformismo e corruzione. Luterane, quindi, in quanto anche Pasolini si scagliava contro i mali della sua epoca: la televisione pervasiva e diseducativa, le collusioni dei potenti, il conformismo dei giovani.
La band è formata dai migliori allievi o neo diplomati del Conservatorio di Santa Cecilia, dove Damiani è stato direttore del Dipartimento Jazz. Sulle musiche di Damiani e Martin Lutero e sui testi di Pier Paolo Pasolini e Martin Lutero sono in scena Daniela Troilo (voce, arrangiamenti), Daphne Nisi e Laura Sciocchetti (voce), la violinista Erica Scherl, il pianista Lewis Saccocci e il batterista Francesco Merenda, solista ospite il sassofonista Daniele Tittarelli.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina 55, ore 21
 
 
Jazz/Per il Roma Festival Luigi Cinque, con orchestra e Ben Ezra al Parco
 
Il polistrumentista, compositore e regista Luigi Cinque, inventore e propositore della musica transgenica, con la Hypertext O’rchestra è in grado di passare dalla musica classica europea a quella tradizionale etnica, dal jazz al rock, dalle nuove espressioni tecnoacustiche al teatro, alla danza, al canto mediterraneo. La sua Hypertext O’rchestra traccia sentieri per una nuova scrittura contemporanea, attraversando generi e stilemi in modo inedito. In un occidente che, poco alla volta, dismette la sua idea di centralità, nasce la necessità di non ridurre il multiculturalismo a sterile fenomenologia del post-moderno, ma di elaborare la contaminazione, per favorire la formulazione di un nuovo e arricchito linguaggio creativo.
Il progetto e le musiche originali per il Roma Jazz Festival 2019 sono di Luigi Cinque con citazioni di grandi del blues e del jazz, di Stravinsky, Varèse, Cage, Balanescu, Davis, Area, Kraftwerk, African and Balkanian music. Sul palco troverete le voci di Petra Magoni e di Badara Seck, il pianoforte e la fisarmonica di Antonello Salis, le tastiere di Riccardo Fassi, i clarinetti, il sax soprano, la voce e i live electronics di Luigi Cinque, i tamburi a cornice di Alfio Antico, la chitarra battente di Alessandro Santacaterina e la partecipazione straordinaria del contrabbassista e vocalist israeliano Adam Ben Ezra.
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
Cantautori/Gio Evan al Monk con “Natura Molta Tour”
 
Reduce dal successo del tour "Capta - Tornate Sovrumani", il cantautore Gio Evan, all’anagrafe Giovanni Giancaspro, pugliese di Molfetta, dopo l'uscita dei singoli "Himalaya Cocktail", “Amazzonia” e “Scudo” arriva con il nuovo doppio album “Natura Molta”, uscito a ottobre, che comprende un disco di canzoni e uno di poesie. Evan torna alla dimensione live accompagnato da una piccola orchestra, con le sue doti di cantautore, poeta e performer, che fanno di lui un personaggio unico nel panorama italiano: «Parlerò di presunzione e autostima, come e quando riconoscerli, dell’importanza di riconoscere la bellezza che si fa, di bene incondizionato e di rivoluzione gentile. Parlerò di quanto sia importante e sacro ritornare a giocare, di come il gioco sia la cosa più seria rimasta da fare. Parlerò di acrobazie e di acrobati in un mondo che ha dimenticato come si fanno i salti mortali», dice.
Monk Club, via Giuseppe Mirri 35, ore 20
 
 
Jazz/Minnie Minoprio, libro e show sul palco del Cotton Club
 
Torna sul palco del Cotton Club la sua ex padrona di casa, la vocalist inglese Minnie Minoprio, e lo fa in una doppia veste, come autrice del libro “I racconti della quercia” («Ogni singolo racconto è un romanzo a sé stante, con molteplici personaggi, intrighi vari e improvvisi colpi di scena, lasciando il lettore stupito per la trama complessa e l’epilogo sempre imprevedibile», spiega) e come cantante. Alla testa della sua band (il sassofonista Patrizio Destriere, il pianista Luca Ruggero Jacovella, il contrabbassista Valerio Serangeli e il batterista Alberto Botta) Minnie ripercorre il repertorio e la tradizione del jazz dei primi anni del ’900. In repertorio i successi di Handy, Waller, Gershwin, Pinkard, Carmichael, Williams e molti altri musicisti dei cosìddetti “anni ruggenti”. Minoprio, londinese, in Italia dal 1962, oltre a cantare jazz ha lavorato come indossatrice, ceramista, rigattiere e casalinga, è sposata da 46 anni con il suo manager, l’imprenditore Carlo Mezzano, ha un figlio e due nipoti.
Cotton Club, via Bellinzona 2, ore 22
 
 
Jazz/“Bon Voyage” è il primo album di Rozzi & Di Biase

 
Due tastiere e una band: “Bon Voyage” è il primo lavoro discografico di Paolo Rozzi e Primiano Di Biase, scritto interamente a quattro mani, che i due musicisti presentano come «un viaggio fantasioso e magnifico tra le ampie impressioni che ogni luogo immaginario può suscitare». Con Rozzi alla fisarmonica e Di Biase al pianoforte suonano Francesco Saverio Capo al basso elettrico, Massimiliano De Lucia alla batteria e il sassofonista Fabio Tullio.
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 22
 
 
Rock/Al Big Mama una George Harrison Night con la band The Bulldogs
 
Definire George Harrison “la chitarra dei Beatles”, la più famosa band di tutti i tempi, è poco: compositore di grande talento, proprio nell’anno dello scioglimento dei quattro di Liverpool pubblicò un triplo album, “All Things Must Pass”, che volò in testa alle classifiche. In quel periodo suonò con i migliori musicisti del momento, allestì il primo concerto rock per beneficenza (“Concert for Bangladesh”, poi fondò i Traveling Wilburys con Bob Dylan, Tom Petty, Roy Orbison e Jeff Lyne. Indimenticabile il pezzo scritto con Eric Clapton nel disco di addio dei Cream, “Badge”. La band dei Bulldogs ripercorrerà la carriera di George (domani sera saranno diciott’anni dalla sua scomparsa) dal periodo Beatles fino al top della sua carriera solistica. Sono i vocalist e chitarristi Fabio Maccheroni e Alessandro Errichetti, il bassista Andrea Sanarica e il batterista Andrea Secli, special guest il tastierista Enrico Scopa, la vocalist Sara De Carlo e il chitarrista Sandro Gerlini.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Jazz/Con “Le mie mani” il pianoforte di Roberto Bachi
 
Un viaggio introspettivo alla ricerca degli stati emozionali più intimi del pianista romano: il prodotto delle sue mani come frutti della terra, le nuove composizioni: ecco la performance del pianista e compositore romano Roberto Bachi, già partner di tanti musicisti, da Vittorio Gennari a Charles Davis, Emanuele Cisi, Nico Gori, Massimo Morganti, Simone La Maida, Marco Postacchini, Massimo Manzi, Stefano Bedetti, Daniele Di Gregorio, Andrea Conti, Valerio Scrignoli, Jack Lucchetti, Mauro Mancini, Giacomo Uncini. E’ in trio con Gigi Rossi al contrabbasso e Mauro Salvatore alla batteria.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 21.30
 
 
Musica/Bugo, Giraud, Fabiani e James ospiti di Lingue a Sonagli
 
Per gli appuntamenti di "Lingue a Sonagli", il format di Luca Bussoletti, stasera quattro ospiti. Sono l’attrice e cabarettista Michela Giraud (ora nel programma di Fiorello “Viva RadioPlay”, collabora con Le Coliche e gira l'Italia con il suo show di stand-up comedian), il cantautore Bugo (il milanese Cristian Bugatti, con nove album alle spalle, si divide fra  rock, garage, blues, folk, rap, psichedelia, noise, pop, elettronica), l’attrice Alessia Fabiani (personaggio televisivo ex “letterina” di Gerry Scotti, ora in teatro) e il cantautore Jack JamesJacopo Venturini, da Vicenza, e prende il nome d'arte dal pilota James Hunt che adorava durante le sue corse con i go-kart).
Na Cosetta, via Ettore Giovenale 54, ore 22
 
 
Jazz/Il duo Angelucci & Recchia in concerto al Charity Cafè
 
L'idea del duo nasce da un’intesa musicale e umana fra il sassofonista Paolo Recchia e il batterista Nicola Angelucci. Da quasi 15 anni i due musicisti collaborano in diverse situazioni nonché nei rispettivi progetti da leader. Nella proposta musicale del duo non esiste uno stile preciso: si spazia dagli standard della tradizione jazzistica a brani originali, fino a momenti di pura improvvisazione.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
VENERDI’ 29 NOVEMBRE 
 
 
Jazz/Seun Kuti & Egypt 80 in concerto al Monk: con il figlio di Fela torna l'afrobeat
 
Il sassofonista e vocalist Seun Kuti è il figlio minore di uno degli artisti più influenti del XX secolo, il musicista nigeriano Fela Kuti, noto come “The Black President”, rivoluzionario e attivista inventore dell’afrobeat. Con lui torna alla luce la storica formazione degli Egypt 80, famosa come “la più infernale macchina ritmica dell’Africa tropicale”, nome che Fela Kuti dette agli Africa 70 nel 1977, rifacendosi all’antica civiltà egizia. Come il padre, Seun lotta con la musica per l’affermazione del proprio popolo. Ispirato da Miles Davis, dal musicista e poeta afro-americano Gill Scott Heron e dai rapper Timbaland e Dr Dree, pur restando fedele allo spirito del padre, Seun nel  lavoro tiene conto della storia della black music degli ultimi anni, introducendo le inflessioni del rap e del new soul nella potenza dell’afrobeat.
Oltre alla musica colpiscono i testi delle canzoni, come se il discorso sviluppato da Fela non si fosse interrotto. «Ogni africano ha problemi: problemi della casa, problemi delle strade, problemi di lavoro, problemi nella scuola, problemi etnici, problemi con i governi», dice Seun, che aveva quindici anni quando il padre morì. Quel 2 agosto del 1997, davanti a una folla di migliaia di nigeriani vestiti di bianco, prese in mano il microfono e fece il suo discorso: «Ora voglio dirvi una cosa: Fela non è morto, vivrà per sempre in Africa. Vivrà negli africani, nel cuore della gente nera, in chi pensa che essere neri è bello, è grandioso. Lui voleva che i nigeriani esercitassero il governo di questo paese, perché sono loro ad averne il diritto, non altri”.
Con lui, il cui nome completo è Oluwa Seun Anikulapo Kuti (voce, sax, tastiere) ci sono Adebowale Osunnibu e Ojo Samuel David (sassofoni), Adedoyin Adefolarin e Oladimeji Akinyele (trombe), Joy Opara e Iyabo Adeniran (voci, danza), David Obanyedo e Oluwagbemiga Alade (chitarre), Kunle Justice (basso), Shina Niran Abiodun (batteria), Kola Onasanya (conga), Wale Toriola (percussioni) e Okon Iyamba (shekere). Apre la serata la rockband romana dei Disco Zodiac.
Monk Club, via Giuseppe Miri 35, ore 21
 
 
Musica/La voce di Carmen Souza al Roma Jazz Festival
 
Portoghese di Lisbona, la vocalist Carmen Souza vive a Londra, canta jazz ma si muove al tempo stesso in diversi territori musicali, da quelli di paesi ex colonie del Portogallo come Capo Verde, Mozambico e Angola fino al Brasile, a Cuba e alle coste di New Orleans. Arriva per proporre il suo ultimo album “Carmen Souza & The Silver Messengers”, interamente dedicato alla musica di Horace Silver, il pianista e compositore statunitense celebre per i suoi contributi all’hard bop e ritenuto da molti l’artista che ha avuto un’influenza fondamentale sull’evoluzione stilistica di Carmen, forse perché anche in Silver scorreva sangue capoverdiano. Solo da Souza, con l’aiuto del suo storico compagno musicale Theo Pascal e grazie alla sua abilità compositiva, di vocalist e di strumentista, poteva venire un omaggio simile. Lo presenta live, voce e chitarra, con Theo Pascal al contrabbasso e basso elettrico, Ben Burrell al pianoforte e Elias Kacomanolis alla batteria.
Parco della Musica, teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
Jazz/All’Alexanderplatz Emanuele Cisi rende omaggio a Lester Young
 
“No Eyes – Looking at Lester Young” è il nuovo progetto musicale del tenorsassofonista Emanuele Cisi, un tributo a uno dei musicisti più geniali nella storia del jazz, affettuosamente soprannominato l’inventore del sax tenore: è appunto Lester Young, nato a Woodville, Mississippi, nel 1909 e morto a New York nel marzo 1959. La presentazione dell’album precede la celebrazione dei 60 anni dalla scomparsa e l’anniversario dei 110 anni dalla nascita. “No Eyes” (nello slang di Lester sta per “non mi interessa”) oltre a essere il titolo di un blues da lui registrato nel 1946 è anche un poema scritto dal poeta beat David Meltzer e ispirato all'ultimo anno di vita del musicista, trascorso in solitudine presso il misero hotel Alvin di Manhattan dove morì a soli 50 anni. Il doppio live vede, accanto a Cisi, Dino Rubino al pianoforte e al flicorno, Rosario Bonaccorso al contrabbasso e Adam Pache alla batteria.
Alexanderplatz, via Ostia 9, stasera e domani, ore 22
 
 
Jazz/Al Charity il sax alto di Paolo Recchia da duo a trio
 
Ieri in duo, stasera in trio: il sassofonista contralto Paolo Recchia è uno degli artisti che si sono fatti notare nel mondo del jazz grazie a un linguaggio e a un suono personale fatto di melodia, lirismo, padronanza armonica, sensibilità e swing. Legato fedelmente alla tradizione (Coltrane, Parker, Rollins, Getz), il suo trio vede Daniele Sorrentino al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria, ripercorre alcuni grandi standard del jazz e offre brani originali intimi e ricchi di spunti free.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
Jazz/Letizia Onorati, un viaggio fra parole e note
 
“Jazz Trip” è il nuovo progetto della vocalist Letizia Onorati, che viene da Lecce, è arrivata con “Notes and Words” alla sua seconda esperienza discografica («Con questo album posso viaggiare dentro me stessa ma al tempo stesso riesco a raccontare, a chi lo ascolta, ogni tappa del mio percorso», dice) e stavolta propone un viaggio nel mondo del jazz tra contaminazioni, tradizione e modernità, in un percorso tra vecchio e nuovo continente in cui la melodia incontra il ritmo. E’ in quartetto con il pianista Paolo Di Sabatino, Marco Siniscalco al basso elettrico e Glauco Di Sabatino alla batteria.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 22
 
 
Hip hop/Rancore apre "It’s The Joint!" all’Angelo Mai
 
Una serata hip hop con musicisti, vocalist, rapper, DJ e beatboxer per superare confini e generi musicali: ecco "It’s The Joint!", appuntamento nel quale una volta al mese la resident band Dumbo Station insieme a Danno (Colle der Fomento) e alla crew Do Your Thang condurranno la serata coinvolgendo tanti ospiti a esibirsi sul palco. Stasera, nel ruolo dello  special guest che insieme ai Dumbo reinterpreterà alcuni brani del suo repertorio in una chiave inedita, c’è l'MC romano Rancore, che si esibirà in uno showcase proponendo una selezione dei suoi successi riarrangiati per l’occasione.
Romano, 30 anni, padre croato e madre egiziana, vero nome Tarek Iurcich, quattro album alle spalle (l’ultimo è “Musica per bambini”) già al fianco di Daniele Silvestri all’ultimo Sanremo con il brano “Argentovivo”, Rancore definisce il suo rap ermetico: «Ermetismo è un concetto inafferrabile, forse la parola più strana che io abbia mai incontrato. Non basterebbero ore di discorsi per arrivare ad una sintesi di tutto quello che esiste dietro questa parola. Il rap che faccio ha delle caratteristiche che io vedo molto vicine ad un modo ermetico di esprimersi. Vedo l’Hermetic Hip Hop come un modo alternativo di poter usare il rap. Ogni rima ha più significati, ogni concetto si muove su più livelli...».
La seconda parte della serata vedrà esibirsi gli MC del Do Your Thang William Pascal e Panz che insieme a Danno e alla resident band daranno vita a una vera e propria jam session tra rap e freesytle. I Dumbo Station sono Benjamin Ventura (tastiere), Paolo Zou (chitarra), Stefano Rossi (basso) e Davide Savarese (batteria).
Angelo Mai, via delle Terme di Caracalla 55, ore 22
 
 
Soul/Sister Dynamite in concerto al Big Mama
 
Sister Dynamite e i suoi Funky Bullets sono una band che mescola funk, soul e rhythm & blues e rilegge  il repertorio di James Brown, Aretha Franklyn, Marvin Gaye, Ray Charles e altre star per una serata di trascinante black music. Con la leader (la vocalist Simona Altea) ci sono Matteo Bassi (basso), Stefano Napoleoni (batteria), Lorenzo De Angelis (chitarra), Luigi Carbone (tastiere), Giorgio Pineschi (sax alto), Massimiliano Spina (sax tenore) e Claudio Starnoni (tromba). Offrono un live tutto da ballare.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Jazz/Red Pellini Quartet in concerto al Gregory
 
Il venerdì al club romano è in cartellone il sassofonista Red Pellini, oggi con il suo quartetto e un repertorio che ripropone il dixieland e il New Orleans sound, su arrangiamenti originali di Pellini. Esperto di jazz classico e di swing degli anni 1920-40, lo stile del musicista s’ispira ai fraseggi del sax di Lester Young e della cornetta del leggenario Bix Beiderbecke. Con lui suonano Alessio Magliari (piano), Guido Giacomini (contrabbasso) e Carlo Battisti (batteria).
Gregory, via Gregoriana 54a, ore 22
 
 
Jazz/Al Cotton doppio live con la big band di Emanuele Urso
 
Al Cotton Club, com’è ormai tradizione, il venerdì è di scena il re dello swing Emanuele Urso, clarinettista e batterista alla testa della sua band, in un viaggio ai tempi della Harlem degli anni 30 con arrangiamenti originali della Fletcher Henderson Orchestra. Urso ama il jazz della Swing Era, tra il 1935 e il 1945, del quale è uno dei maggiori cultori. La formazione vede al suo fianco il trombettista Lorenzo Soriano, il sassofonista Stefano Di Grigoli, Adriano Urso al piano, Fabrizio Guarino alla chitarra, Stefano Napoli al contrabbasso, Giovanni Cicchirillo alla batteria e la vocalist Clara Simonoviez.
Cotton Club, via Bellinzona 22, ore 21.30 e ore 0.30
 
 
Jazz/Il pop riarrangiato per la voce di Barbara Parisi
 
“Jazz & Pop Songs” è un progetto lanciato mesi fa dalla vocalist Barbara Parisi, nato dal desiderio di riarrangiare le melodie più note degli standard pop in chiave moderna, affrontando le canzoni composte dai più noti autori americani, internazionali e italiani. Romana, cresciuta in Italia ma anche a Parigi e soprattutto a New York, Barbara si muove fra jazz, pop, soul, rock, e stasera è in duo con il pianista Danilo Riccardi e offre i brani del suo ultimo lavoro “Steps”, tutti in inglese.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21.30
 
 
Rock/Viaggio nel vintage con i Caltiki a Na Cosetta
 
La band dei Caltiki si presenta così: «Immaginate che il Rocky Horror Picture Show sia ambientato sull’isola di Pasqua con i Beach Boys alla regia e la coppia Battisti & Mogol alla direzione della fotografia, e forse potete farvi un’idea del nostro concerto». Sono il cantautore romano Tommaso Di Giulio, il chitarrista Giulio Filippini e il batterista Marco Montesano, si muovono fra garage, rock, surf, beat psichedelico, li uniscono l’amore per gli anni '50 americani, per la libertà dei '60 inglesi e per la sperimentazione dei '70 italiani. Offrono brani originali e rivisitazioni di grandi successi di Buddy Holly, Chuck Berry, Eddie Cochran e Brian Wilson.
Na Cosetta, via Ettore Giovenale 54, ore 22
 
 
SABATO 30 NOVEMBRE
 
 
Hip hop/Speranza all’Orion, il rapper che ha fatto tutto al contrario
 
Speranza, all’anagrafe Ugo Scicolone, è un rapper che ha fatto tutto al contrario e che non piacerebbe a Salvini: di padre italiano e madre francese, è nato in Francia ed è cresciuto nella banlieue parigina, ma un giorno ha deciso di trasferirsi a Caserta, tornando nella sua regione di origine prima a fare il muratore e poi, pian piano, ricominciando a fare musica. «Speranza è un viaggio gangsta notturno in treno da piazza Garibaldi alla Gare De Lyon», dice qualcuno di lui, e ha ragione. Nei suoi testi Scicolone, che si definisce “un emigrato al contrario”, rappa in napoletano, francese, casertano, italiano e dialetto zingaro: ha cominciato con il rap in francese prima di dedicarsi a un side project dal titolo “Ugo de la Napoli”, influenzato dalla musica rumena e gitana.
Si è fatto conoscere dal pubblico con il brano "Chiavt A Mammt", il cui video ha superato il milione e mezzo di visualizzazioni su YouTube, e con i successivi “Spall A Sott 3”, “Givova”, “Pugnale”, “Sirene”, “Manfredi” si è fatto largo nel mondo del rap grazie alla sua energia e alla rabbia sociale con cui racconta in maniera cruda e senza filtri la realtà in cui vive, fatta di profonde difficoltà, immersa nella criminalità organizzata e totalmente abbandonata – almeno nella percezione – dallo stato.
Orion Live Club, viale John Fitzgerald Kennedy 52, ore 23
 
 
Jazz/Per Francesco Fratini il migliore dei mondi possibili
 
“The Best Of All Possible Worlds” è il nuovo progetto discografico del trombettista Francesco Fratini, che lo presenta live alla Casa del Jazz. Per lui, che esplora senza sosta Roma e New York, città diverse e simili che hanno ispirato tutti i brani dell’album, la musica rappresenta il migliore dei mondi possibili, un territorio di infinita ricchezza. Con Domenico Sanna al pianoforte, Luca Fattorini al contrabbasso e Matteo Bultrini alla batteria, la band di Fratini viene da esperienze formative eterogenee, ma tutti collaborano da anni in diverse formazioni per poi ritrovarsi finalmente uniti in questo progetto. La formazione nasce e cresce a Roma e l’idea è quella di un ensemble dove la musica stessa costituisca il fulcro della narrazione, grazie alla profonda amicizia e stima che lega i componenti del quartetto e alla varietà delle composizioni. Ne viene fuori un suono compatto e determinato, espressione della civiltà urbana che fa da scenografia alle nostre quotidianità.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina 55, ore 21
 
 
Blues/I Blue Stuff con il nuovo album live al Big Mama
 
Napoletani, on the road dal 1983, i Blue Stuff sono la band guidata dal vocalist e batterista Mario Insenga, con Sandro Vernacchia (chitarre, mandolino e voce), Francesco Miele (contrabbasso) e Emilio Quaglieri (dobro, voce). Fanno un blues tosto, fedele alle origini e di tutto rispetto, e tornano per proporre live i loro successi e l’ultimo lavoro “Altra Gente, Altro Blues”, nuovo cd che vede tra gli altri la partecipazione del polistrumentista Daniele Sepe. Il disco offre 11 brani originali ed è un’ulteriore testimonianza della capacità dei Blue Stuff di comporre e suonare brani proprii affiancando al blues il dialetto napoletano, ma senza perdere il carattere dominante della musica.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Musica/Marco Ricciardi fa rivivere Nat King Cole e i grandi crooners
 
Chi non ricorda in “Casablanca” la battuta di Humphrey Bogart “Suonala ancora, Sam”? Beh, per il centenario di Nat King Cole, che fu il primo afroamericano ad avere un suo programma radiofonico e poi un suo show televisivo, l’orchestra diretta da Marco Ricciardi riproporrà diversi famosi brani della sua discografia nonché pezzi di altri grandi crooner americani, da Frank Sinatra a Dean Martin e Tony Bennet, interpretati e rivisitati in modo originale dal cantante, arrangiatore e chitarrista. Con lui una formazione di nove musicisti per celebrare uno dei periodi d’oro della storia del jazz americano: sono i trombettisti Roman Villanueva e Giuseppe Panico, il trombonista Enzo De Rosa, i sassofonisti Claudio Giusti, Patrizio Destriere e Daniele Manciocchi, il pianista Claudio D’Amato, il contrabbassista Paride Furzi e il batterista Fabiano Giovannelli.
Cotton Club, via Bellinzona 2, ore 22
 
 
Jazz/Il pianista Danny Grissett da Los Angeles al Gregory

 
Danny Grissett, pianista e compositore nato a Los Angeles, è in concerto  in trio con Vincenzo Florio al contrabbasso e Marco Valeri alla batteria. Grissett ha studiato al Monk Institute, ha avuto tra i suoi insegnanti Herbie Hancock (che lo ha influenzato nello stile), ha collaborato con Freddie Hubbard, Benny Golson, The Mingus Big Band, Marcus Strickland, Steve Nelson e Louis Hayes. Suona un hard-bop saporito di anni sessanta, che evolve attraverso l’influenza e il confronto con le tendenze più attuali, e nelle armonizzazioni dei suoi brani si ravvisano sia spunti tonali che visioni modali, evitando ogni radicalismo di stampo free. Le sue composizioni originali, molto personali, mettono in evidenza una notevole capacità narrativa.
Gregory, via Gregoriana 54a, stasera e domani, ore 22
 
 
Jazz/Il Trio Borghese, diventato quintetto, live all’Elegance Cafè
 
Il Trio Borghese nasce a Roma, nel 2015, nel teatro di Villa Borghese, e propone un vasto repertorio swing, con richiami al gipsy: un jazz che spazia da famosi standard a brani pop reinterpretati in chiave retrò, per creare atmosfere eleganti. Da qualche tempo il trio si esibisce in quintetto, con batteria e sax, per dare un carattere electroswing al suo sound. Sono la vocalist Ilaria Monteleone, il chitarrista Luca Traverso, Isaia Mammano al contrabbasso, Federico Orfano alla batteria e Riccardo Nebbiosi al sassofono baritono.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 22
 
 
Rock/I Sex Pizzul, tra punk e calcio a Na Cosetta
 
La band dei Sex Pizzul è un trio toscano (la bassista e vocalist Irene Bavecchi, Francesco D'Elia alla voce e al synth e il batterista Simone Vassallo) che nel suo nome mescola il punk dei Sex Pistols e il cognome del più amato telecronista. I tre presentano dal vivo "Anticalcio", il loro secondo album uscito pochi giorni fa. Il gruppo suona un "Mundial Disco Punk" nel quale rock e punk si mescolano all’immaginario calcistico. Il loro primo disco “Pedate” del 2016 prendeva spunto dal mondo del pallone mettendo insieme inni da stadio, post punk britannico e ispirazioni da videogiochi anni ’80, mentre il nuovo “Anticalcio” continua il percorso della band con un sound più ricco e colorato, in grado di coinvolgere ancora meglio il pubblico con un mix di sintetizzatori, wave, metriche cadenzate e un tocco di progressive.
Na Cosetta, via Ettore Giovenale 54, ore 22
 
 
Blues/Sansonetto e i Terminal VV, notte in blu al Charity
 
Il chitarrista Matteo Sansonetto è uno dei bluesmen più attivi sulla scena italiana. Influenzato dalle sonorità del Chicago Blues, ha una voce soul e un modo di suonare molto aggressivo, ha collaborato con diversi musicisti americani come Lurrie Bell, Billy Branch, Omar Coleman, Chris Foreman e ha accompagnato in tour artisti come James Bogaloo Bolden (BB King’s band leader), Waldo Wheathers (James Brown band), Pistol Pete (Usa), Carl Wyatt (IRE) e Archie Lee Hooker, nipote del compianto John Lee Hooker. Con lui c’è la band romana dei Terminal VV: nata nel 2012, ha un sound che va dal Chicago Blues al songwriting di Tom Waits, passando per un blues elettrificato. La band (Adal, voce; Pierdomenico Luzzi al piano;
Gianfelice Imperi alla chitarra; Corrado Giacomelli al contrabbasso) ha all’attivo una lunga esperienza live nei club e collaborazioni italiane e inermìnazionali.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
DOMENICA 1 DICEMBRE
 
 
Jazz/Paolo Fresu con Mare Nostrum al Jazz Festival 2019
 
Il trombettista Paolo Fresu è considerato uno dei massimi rappresentanti del jazz italiano degli ultimi trent’anni. Profondo innovatore dello strumento e raffinato compositore in situazioni e linguaggi della musica afroamericana, nella sua concezione musicale e culturale l’espressione dell’Impero Romano, “Mare Nostrum”, evoca sempre il ricordo di un antico crocevia di popoli, culture e tradizioni: quel posto attraversato da milioni di persone, tra navigatori, santi e poeti, dove però ognuno si sentiva a casa. Per portare a termine questo progetto il trombettista sardo ha chiamato due grandi musicisti: il fisarmonicista e bandoneonista francese Richard Galliano, considerato l’erede di Astor Piazzolla, e il raffinato pianista svedese Jan Lundren, e con loro propone dal vivo il lavoro. L’intreccio di vari linguaggi come il jazz, il tango argentino, la musica brasiliana e la tradizione popolare francese fanno di “Mare Nostrum”, un capolavoro di grande coinvolgimento emotivo.
Parco della Musica, Sala Santa Cecilia, ore 21.30
 
 
Rock/Il metal del finlandesi Insomnium live al Largo Venue
 
Triplo rock stasera al Largo con i finlandesi Insomnium, i connazionali Stam1na e gli americani The Black Dahlia Murder. I primi sono una band di melodic death metal nata a Joensuu e influenzata dal doom metal, che nel sound incorpora elementi sinfonici: il vocalist e bassista Niilo Sevänen, i chitarristi Ville Friman, Markus Vanhala e Jani Liimatainen e il batterista Markus Hirvonen propongono i lori hit e i brani del nuovo album “Heart Like a Grave”, il tutto con testi e sound che parlano di buio, disperazione, dolore e via di questo passo.
Sono partiti da Parigi per il "Like a Grave Tour 2019" che li porterà insieme ai re del metal estremo americano The Black Dahlia Murder (band di Waterford, Michigan, tra i leader della scena musicale di Detroit: il loro nome prende spunto dall'irrisolto caso di omicidio di Elizabeth Short, comunemente nota come "Black Dahlia", e sono il vocalist Trevor Strnad, i chitarristi Brian Eschbach e Brandon Ellis, il bassista Max Lavelle e il batterista Alan Cassidy) e agli Stam1na, gruppo trash metal con Antti "Hyrde" Hyyrynen (voce e chitarra), Pekka "Pexi" Olkkonen (chitarra), Kai-Pekka "Kaikka" Kangasmäki (basso) e Teppo "Kake" Velin (batteria).
Largo Venue, via Biordo Michelotti 2.ore
 
 
Rock/Al Cotton anni ’50 com Marc Liotti & Fifty Fifty
 
“Bevo solo rock’n’roll” è la serata diretta da Lalla Hop che propone musica vintage all'insegna del rock e dintorni. Stasera si torna negli anni Cinquanta con il vocalist Marco Liotti e la band dei Fifty Fifty, cioè il chitarrista Cristiano Riccardi, il pianista e vocalist Cristian Fortucci, il sassofonista Fabio Mancano, il bassista Massimiliano Pischedda e il batterista Tommaso Sansonetti. In scaletta le canzoni più famose di quel periodo, da “Diana” a “Put Your Head on my Shoulder“, “Oh Carol”, “The Great Pretender”, brani di Elvis Presley e colonne sonore di film come “Happy Days”, “Dirty Dancing”, “Grease” e così via.
Cotton Club, via Bellinzona 2, ore 22
 
 
Jazz/Marika Lermani all’Elegance Cafè
 
Il trio guidato dalla vocalist romana Marika Lermani offre un viaggio fra jazz e blues con brani resi celebri da star come Billie Holiday, Nina Simone, Diana Krall, Beth Hart, Melody Gardot, Bill Withers, Etta James. Accanto alla protagonista sono sul palco il chitarrista Attilio Costa e il tenorsassofonista Pierfrancesco Cacace.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 22
 
 
Folk e jazz/Le Blue Parrots, Francesca & Flavia
 
Due musiciste che fanno un’orchestra: sono le Blue Parrots, ovvero Francesca Biagi (voce, ukulele) e Flavia Ostini (voce, contrabbasso, banjo). Il nome della formazione s’ispira a un mix di stili, dal jazz rurale americano alle atmosfere delle Appalachian folk songs dei primi del ‘900, e le Blue Parrots propongono un repertorio che va dal jazz degli anni ’20 allo swing, fino al blues della Louisiana & dintorni, il tutto arrangiato in una chiave molto personale. L’obiettivo di Francesca (già con le Boop Sisters e diverse altre formazioni, come la Bixilander Swing Orchestra, nella quale suonava la tromba, e le sue France's Follies…) e di Flavia (è stata partner della pianista Chihiro Yamanaka, di Red Pellini, Gennaro Cannavacciuolo, Enzo Scoppa, Xavier Girotto, Riccardo Ascani e molti altri) è di coinvolgere il pubblico in un viaggio nel tempo, cioè di esaltare il valore di un repertorio quasi perduto ma attualissimo.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 18.30


 

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