Leo che si ispira «a Margherita Hack e a mia mamma», ha lavorato nell'azienda di famiglia (settore turismo) e per molti anni nel mondo dell'associazionismo Lgbt. Obiettivi di mandato? «Ho una delega delicata e farò del mio meglio per far funzionare bene i servizi sociali. Mi sento vicina a tutte le persone con fragilità dagli anziani ai disabili», dice al Messaggero la neoassessora. «Voglio essere chiara: non ci deve essere contrapposizione tra i diritti civili e i diritti sociali».
Tra i provvedimenti che stanno studiando insieme alla minisindaca Monica Lozzi c'è l'idea di allestire una casa rifugio per persone trans che vengono cacciate dalle famiglie di origine. Sarebbe un inedito in Italia. «Abbiamo già visto un villino confiscato a Morena», confida Lozzi che quando spiega questa nomina la mette così: «È la prima assessora trans? Non ci ho pensato, ho guardato alle sue competenze».
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