Appello del Papa a Nagasaki, c'è chi vuole erodere il multilateralismo e l'accordo sul nucleare

Appello del Papa a Nagasaki, c'è chi vuole erodere il multilateralismo e l'accordo sul nucleare
di Franca Giansoldati
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Domenica 24 Novembre 2019, 09:11

Nagasaki (Giappone) – Piove a dirotto e fa freddo all'atomic bomb park hypocenter, il parco-memoriale che si trova nel punto esatto in cui fu sganciata, il 9 agosto 1945, 'Fat Man', la micidiale bomba al plutonio che distrusse in un attimo 40 mila persone e altrettante dalle radiazioni successivalmente, mettendo fine alla seconda guerra mondiale.




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«Questo luogo ci rende più consapevoli del dolore e dell’orrore che come esseri umani siamo in grado di infliggerci. La croce bombardata e la statua della Madonna, recentemente scoperta nella Cattedrale di Nagasaki, ci ricordano ancora una volta l’orrore indicibile subito nella propria carne dalle vittime e dalle loro famiglie» dice. Accanto al parco si trovano ancora i resti della cattedrale di Urakami completamente distrutta all'epoca della bomba. Il messaggio anti-nucleare che pronuncia è fortissimo, anche politicamente, in un momento in cui l'Accordo per nucleare è appeso a un filo.



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A maggio gli Usa hanno annunciato di uscire dall'intesa siglata nel 2015 con l'Iran e poche settimane fa il direttore dell’Agenzia iraniana per l’Energia atomica, Ali Akbar Salehi, ha dichiarato che Teheran sta proseguendo con lo sviluppo di nuove centrifughe nell’ambito del proprio programma.  «È necessario rompere la dinamica della diffidenza che attualmente prevale e che fa correre il rischio di arrivare allo smantellamento dell’architettura internazionale di controllo degli armamenti. Stiamo assistendo a un’erosione del multilateralismo, ancora più grave di fronte allo sviluppo delle nuove tecnologie delle armi». 

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Il Papa denuncia la «dicotomia perversa di voler garantire la stabilità e la pace sulla base di una falsa sicurezza supportata da una mentalità di paura, che finisce per avvelenare le relazioni trai popoli e impedire ogni possibile dialogo». Per questo, ha detto, “risulta cruciale creare strumenti che garantiscano la fiducia e lo sviluppo reciproco e poter contare su leader che siano all’altezza delle circostanze».

Papa Francesco è convinto che un mondo senza armi nucleari sia possibile. «Chiedo ai leader politici di non dimenticare che queste non ci difendono dalle minacce alla sicurezza nazionale e internazionale del nostro tempo. Occorre considerare l’impatto catastrofico del loro uso dal punto di vista umanitario e ambientale, rinunciando a rafforzare un clima di paura, diffidenza e ostilità, fomentato dalle dottrine nucleari».

La proposta che formula Francesco nel luogo simbolo della catastrofe nucleare è di destinare il denaro risparmiato dalle super potenze per lo sviluppo del nucleare a progetti mondiali a favore dell'infanzia. Un vecchio progetto caro già a Paolo VI. 

Chissà se gli Usa, l'Iran, la Russia, la Francia e la Cina ascolteranno. 

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