Pescara, l'aula approva la cittadinanza onoraria a Liliana Segre

Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, durante l'intervento per il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre Pescara, l'aula approva la cittadinanza onoraria a Liliana Segre
di Paolo Vercesi
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Sabato 23 Novembre 2019, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 13:05
Il consiglio comunale ha approvato ieri all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal centrodestra con Berardino Fiorilli - al riguardo la minoranza ha votato il proprio ordine del giorno e poi anche quello della maggioranza - per conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta agli orrori di Auschwitz. Lo stesso provvedimento include le Comunità ebraiche e la Brigata ebraica.

A questo passaggio formale dovrà seguire la delibera ufficiale per approdare alla cerimonia del 27 gennaio in aula consiliare, data che coincide con la Giornata della memoria per la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz ad opera dell’Armata rossa nel 1945. Quello celebrato ieri in aula è il passaggio con cui il sindaco Carlo  Masci spera di aver finalmente chiuso la polemica esplosa una decina di giorni con un'eco a livello nazionale: alla proposta della consigliera di centrosinistra Marinella Sclocco di concedere la cittadinanza onoraria a Segre, il capogruppo leghista e lo stesso sindaco tergiversarono adducendo la mancanza di legami tra la senatrice e la città. Tanto è bastato a interpretare quella risposta come un «no» neppure troppo mascherato. Si è pensato che Masci e il centrodestra avessero in qualche modo voluto compiacere Salvini e allinearsi al centrodestra rimasto seduto e silente in Senato quando il resto dell’aula applaudiva Segre, la quale aveva proposto la mozione per istituire una commissione straordinaria contro odio, razzismo e antisemitismo.

Nel giro di poche ore sono stati lo stesso Salvini e la Meloni a bocciare tuttavia la posizione del sindaco pescarese. Quest’ultimo, messo all’angolo dal fuoco di fila dell’opposizione, ieri ha letto in consiglio comunale due lettere di apprezzamento nei suoi confronti, l’una a firma di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche, e l’altra di Lisa Billig , rappresentante dell’AJC, American Jewish Committee in Italia, per respingere le critiche e riaffermare la sua posizione: «Da subito ho detto che non c’era nessun problema a conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, il mio pensiero verso la comunità ebraica è dimostrato dalle iniziative già intraprese e che ufficializzeremo il 27 gennaio, Di Legami e Billig sanno bene che si è parlato anche di Segre. La mia - ha concluso Masci- era solo una risposta all’iniziativa a mio avviso strumentale della Sclocco. Il voto di oggi mette fine a tutto questo».

Spiegazioni che ieri non hanno risparmiato a Masci un’altra bordata di accuse. Veemente l’attacco della capogruppo M5S, Erika Alessandrini che ha presentato la delibera per formalizzare quanto deciso nell’ordine del giorno. «Sul caso Segre la figuraccia di Masci ha coinvolto la città. Lui si è smentito con una pezza a colori: se condivideva la proposta avrebbe potuto e dovuto dirlo da subito» ha commentato la pentastellata. La stessa Marinella Sclocco ha accusato Masci «di aver fatto dietrofront» sulla questione Segre: «Lui dice di essersi detto onorato sin dall’inizio di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice, ma poi ha frenato, con la scusa della mancanza di collegamenti con la città e il territorio, perché la proposta a suo dire veniva “da una consigliera rutilante” che sarei io. Visti i rapporti da lui aperti con la Comunità ebraica mi sarei aspettata da subito un sì netto. Oggi abbiamo votato il nostro ordine del giorno e quello del centrodestra - ha concluso Sclocco - perché per noi conta la sostanza, cioè riconoscere il valore che Segre rappresenta».
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