«Le segnalazioni inizialmente effettuate dalle dipendenti della cooperativa Polis - prosegue il giudice - sono state riscontrate dalle immagini e dalle registrazioni riprese dalle telecamere poste all'interno dell’asilo, da cui emerge una sconcertante aggressività dell’indagata nel rivolgersi verso bambine di neppure due anni compiuti che, al di fuori di ogni logica educativa, vengono non solo rimproverate ma addirittura minacciate, offese e strattonate soltanto perché non vogliono finire il pasto». Ma «ancor più allarmante è il dato che l’indagata si è dimostrata del tutto insensibile ai richiami ricevuti e che negli ultimi tempi, per agire indisturbata, prende in disparte le bambine per non essere criticata dalle inservienti e dalle educatrici della cooperativa che più volte le hanno palesato di disapprovare i suoi metodi». Dai video è chiaro «il forte disagio vissuto dalle due bambine che vengono costrette a mangiare oltre le loro forze, piangono, tossiscono, accennano conati di vomito, vivendo il momento del pasto come un momento negativo e di isolamento dal resto del gruppo». Secondo il gip di Spoleto «il fatto che i maltrattamenti si verifichino e siano concentrati soltanto nel momento della merenda o del pranzo non esclude né rende meno grave la condotta attuata, trattandosi di un momento importante della giornata in cui i bimbi dovrebbero essere educati a una corretta alimentazioni, all'assaggio dei cibi e alla condivisione».
Le testimonianze e le immagini riprese dalle telecamere «delineano un quadro di rinnovate e sistematiche offese, aggressioni verbali e violenze, minacce di pesanti punizioni ('ti chiudo in bagno da sola con la seggiolina') da parte della maestra in danno di bambine in tenerissima età». In conclusione: «Le condotte della maestra travalicano con evidenza i limiti dell’uso dei mezzi di coercizione potendosi ritenere tali solo quelle che tendano all'educazione della persona affidata alla propria cura e quindi allo sviluppo armonico della personalità, sensibile ai valori della tolleranza e della pacifica convivenza». Proprio sull'abuso dei mezzi di correzione o di disciplina insisterà l’avvocato Marco Brambatti che difende la maestra. L’interrogatorio di garanzia è stato rinviato da lunedì a venerdì prossimo per una questione legata alla disponibilità delle registrazioni che ancora il suo legale non ha potuto visionare. Nel frattempo l’insegnante è stata sospesa dal servizio: rimarrà senza stipendio almeno fino alla revoca della misura cautelare.
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