Vetralla, spacciava soldi falsi: preso pregiudicato. A Oriolo arrestato un ladro di cellulare

Carabinieri di Viterbo
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Venerdì 22 Novembre 2019, 17:59 - Ultimo aggiornamento: 18:19
Spacciava soldi falsi, preso dai Carabinieri. Protagonista della vicenda un pregiudicato proveniente da Ladispoli di 40 anni che, in più occasioni, almeno tre gli episodi accertati, aveva fatto acquisti tra Viterbo e Vetralla pagando con soldi falsi.
A seguito delle denunce dei commercianti, presentate presso la stazione di Vetralla, i carabinieri hanno iniziato le investigazioni e gli accertamenti per trovare l’ autore; al termine delle indagini, gli indizi hanno portato i militari dell'Arma della stazione di Vetralla a perquisire l’ abitazione di un pregiudicato di Ladispoli, ed effettivamente al termine della perquisizionesono state trovate sette banconote false da venti euro, simili a quelle che erano state spese tra Vetralla e Viterbo.
A quel punto i soldi sono stati sequestrati come ulteriore elemento di prova a carico del soggetto indiziato  e lo stesso è stato poi denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica del Tribunale di Viterbo in stato di libertà.

Ad Oriolo Romano, invece, un'altra operazione dei carabinieri ha portato all'arresto di un uomo. Il proprietario di un noto bar, intento a lavorare, si è accorto che gli mancava il telefono cellulare che gli era sparito durante il via vai dei clienti.
Una volta accortosi del furto ha avvisato i carabinieri della stazione di Oriolo Romano che immediatamente hanno iniziato le investigazioni, hanno iniziato ad ascoltare i testimoni ed ad accertarsi sugli avventori all’ ora del furto; successivamente hanno raccolto i filmati di zona, ed una volta incrociati i dati hanno fatto convergere i sospetti su un pregiudicato della zona, che hanno deciso di perquisire presso la propria abitazione, ed effettivamente al termine dell’ azione di polizia giudiziaria, hanno ritrovato il telefonino che aveva nascosto; il ladro è quindi stato dichiarato in arresto e posto a disposizione della Procura della Repubblica e la refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario.
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