Alitalia verso la proroga. Governo in campo, Conte: «No a soluzione con toppe»

Alitalia verso la proroga. Governo in campo, Conte: «No a soluzione con toppe»
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Giovedì 21 Novembre 2019, 15:07 - Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 10:49

Governo in campo per tirare fuori l'Alitalia dall'impasse ed evitare un salvataggio «con qualche toppa». Nel giorno della scadenza dei termini per l'offerta vincolante, cui la cordata capeggiata da Fs arriva sfilacciata e senza le condizioni per mettere in piedi nemmeno il consorzio acquirente, il presidente del consiglio Giuseppe Conte assicura l'impegno del Governo: «ci deve essere una via di uscita, dobbiamo trovare una soluzione». 

Alitalia, la cordata non c'è più. Fs rimette la valutazione ai commissari

La strada al momento sembra quella di concedere altro tempo, probabilmente altre 2-3 settimane: decideranno i commissari e il Ministero dello sviluppo. Nel frattempo, mentre Delta si dice pronta a lavorare con altri soggetti per mettere in piedi il consorzio, su Atlantia cala nuovamente la scure del leader M5s Di Maio, che avverte, niente «baratti» con la concessione. Le parole di Conte arrivano all'indomani della presa d'atto, da parte di Fs, della situazione di stallo, dopo l'ennesimo 'nò di Lufthansa ad iniettare liquidità e la posizione di stand by assunta da Atlantia. «Alla fine della scadenza di oggi faremo le valutazioni del caso», spiega il premier, assicurando che «il governo si impegnerà perché ci sia una soluzione industriale di mercato», non qualcosa di «provvisorio», cercando di «conservare un player nazionale» per «rafforzare il sistema Italia».

Alitalia, Conte: evitiamo salvataggi con toppe 

E anche il presidente della Camera Fico, assicura che su Alitalia, così come sull'ex Ilva, «siamo tutti preoccupati e al lavoro per una soluzione». Anche se in realtà, proprio nel governo, l'ex ministro dello sviluppo Di Maio, ora agli esteri, torna a tuonare contro Atlantia, rischiando di aggravare lo stallo creatosi dopo il passo indietro della società dei Benetton. «Se pensavano che entrando in Alitalia non gli avremmo tolto le concessioni si sbagliavano: i morti del ponte Morandi non si barattano con nessuno», assicura il ministro. E sembrano rivolte ad Atlantia anche le parole della ministra dei trasporti Paola De Micheli che avverte: chi ha in custodia un bene pubblico come una strada, un ponte, una galleria, deve assumersene la responsabilità, altrimenti «o fa altro o la deve pagare».

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Cavalca invece la situazione il segretario della Lega Salvini, che attribuisce il rischio fallimento alle «bugie raccontate da Conte e Di Maio». Allo stato sul tavolo, oltre al confermato impegno di Fs, resta la disponibilità di Delta ad investire fino a 100 milioni per il 10%: lo abbiamo «ben espresso» a Fs e al Mise, assicurano gli americani, che si dicono pronti a lavorare «con altri soggetti per sviluppare un consorzio di investitori coerente e con una visione comune». La palla è ora nelle mani dei commissari che tra oggi e domani dovrebbero inviare le proprie valutazioni al Mise, cui tocca decidere l'eventuale ottava proroga. Possibilità tra l'altro già ventilata già sia dai commissari che dal ministro Patuanelli, purché resti fermo l'obiettivo del closing a marzo.

Alitalia, la cordata non c'è più. Fs rimette la valutazione ai commissari

La situazione però preoccupa fortemente i sindacati, allarmati da un'infinita attesa che «danneggia pesantemente Alitalia e rischia di pregiudicarne la sopravvivenza». Le sigle di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che hanno già in cantiere uno sciopero di 24 ore di tutto il trasporto aereo il 13 dicembre, chiedono a Conte il rispetto degli impegni assunti, minacciando altre azioni di mobilitazione. Al premier si rivolgono anche Cub, AirCrew e NavAid che sollecitano un incontro urgente. 

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