La domanda interna da un lato evidenzia una crescita molto lenta nella componente dei consumi (+0,5%) mentre gli investimenti sembrerebbero in discreta tenuta (+2,6%) pur dovendo coprire un differenziale pre-crisi ancora ampio in termini negativi. Le esportazioni dovrebbero rallentare (da +6,9% a +2%), mentre aumentano le importazioni (+3,5%). «La crescita zero umbra - spiega Marco Batazzi, di Ires Cgil Toscana, curatore del rapporto - può̀ essere spiegata in base ad un puzzle composito e articolato di fattori in cui oltre all'export negativo e alla moderazione dei consumi, occorre considerare anche il ruolo rilevante del contributo negativo generato dalla variazione delle scorte, effetto del decumulo portato avanti da parte delle imprese, come reazione all'attuale fase di incertezza caratterizzante il ciclo economico».
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