Rifiuti, dopo l'allarme dei pediatri, la protesta dei genitori: «A scuola, bimbi con la mascherina»

Rifiuti, dopo l'allarme dei pediatri, la protesta dei genitori: «A scuola, bimbi con la mascherina»
di Stefania Piras
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Mercoledì 20 Novembre 2019, 10:48
«La situazione è allarmante, abbiamo bimbi costretti a entrare a scuola con la mascherina, è indegno», denuncia Piergiorgio Berardi, il referente di Roma e del Lazio dell’Associazione genitori italiani. L’allarme lanciato dalla Federazione italiana medici pediatri e pubblicato dal Messaggero trova riscontro nella vita di tutti i giorni di studenti e genitori. E anche Mario Rusconi, presidente dell’Associazione presidi segnala il rischio sanitario a cui quotidianamente sono sottoposti i bimbi delle oltre mille scuole dell’infanzia e primarie di competenza del Comune che scontano il mancato ritiro della spazzatura fuori dagli ingressi.

«Anche noi abbiamo registrato un aumento delle assenze tra gli iscritti a scuola», afferma Rusconi ragionando su quel 20% di patologie legate alla scarsa igiene in più censite dai pediatri a Roma. Si va dalla febbre alta alle forme gastrointestinali più aggressive, sintomo di un’igiene precaria. Rusconi, fin dai primi giorni di settembre, aveva scritto alla sindaca Virginia Raggi per fare il punto sulla riapertura delle scuole e sullo stato di pulizia intorno agli edifici. A quella lettera non è seguita alcuna risposta. Così un mese fa Rusconi ha scritto nuovamente denunciando l’emergenza sanitaria. «Ci hanno detto che cerchiamo visibilità ma noi facciamo gli interessi delle scuole», commenta il numero uno dei presidi. Ieri l’Ama in una nota ha ribadito lo sforzo quotidiano per pulire la città: 5.500 uomini e 1800 mezzi per raccogliere una media di 5 mila tonnellate di rifiuti.

«A Roma in questo momento le aree antistanti le scuole sono pulite e monitorate», ha fatto sapere la municipalizzata dei rifiuti che «ribadisce, come già fatto più volte nelle ultime settimane, che l’azienda è al lavoro ogni giorno per assicurare decoro e pulizia in tutti i quadranti cittadini, anche e soprattutto nelle aree sensibili come scuole, asili nido, ospedali, presidi sanitari». «Il servizio di pulizia e raccolta dei rifiuti presso i plessi scolastici è nettamente migliorato, come testimoniato nell’ultimo mese anche dal Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma e dal Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio», si legge ancora nel comunicato. Eppure pediatri, genitori e presidi, dunque la parte maggioritaria del mondo dell’infanzia, non ha questa percezione. L’associazione italiana Genitori che ha ben quattro sedi a Roma ha ben chiaro il problema.

«Siamo in contatto con la società di pediatria e siamo sollecitati dai genitori su questo problema, sui cumuli di rifiuti e sui bimbi che non riescono a entrare a scuola e sono a rischio dissenteria o infezioni.
Abbiamo segnalazioni da piazza Bologna, via Nomentana, San Basilio, Ponte Mammolo», racconta la presidente nazionale Rosaria D’Anna. Il delegato romano Berardi segnala situazioni di vera e propria emergenza nelle scuole che si trovano nel quadrante di via Buazzelli e via Diego Fabbri. «In via Lorenzini non si riesce a passare, idem in via Conca d’oro e l’altro giorno in via Mazzini i cassonetti erano coperti do corvi», racconta Berardi. «Il 22 novembre sarà la giornata mondiale della sicurezza,  informatica ma anche ambientale e della salute. Come la celebreremo in una città così sporca?», si chiede  il presidente dei presidi Mario Rusconi. Con la mascherina, forse.
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