Maltempo, allerta rossa per le piene dei fiumi in Liguria, Emilia e Toscana. Nuovo smottamento in Val Pusteria

Maltempo, allerta rossa per le piene dei fiumi in Liguria, Emilia e Toscana. Nuovo smottamento in Val Pusteria
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Martedì 19 Novembre 2019, 16:07 - Ultimo aggiornamento: 19:25

Il maltempo non dà tregua all'Italia, in particolar modo all'Emilia, la Liguria e la Toscana, nonostante il leggero miglioramento delle condizioni meteo. Così la Protezione civile dell'Emilia-Romagna e l'Agenzia regionale per l'ambiente prorogano a tutta la giornata di domani l'allerta rossa per il maltempo in regione. Già in vigore oggi su pianura emiliana orientale e costa ferrarese per il passaggio delle piene dei fiumi, l'allerta sarà in vigore tutto domani fino alla mezzanotte e viene estesa anche alla pianura emiliana centrale. In quest'area il livello dei fiumi potrebbe infatti alzarsi a causa di piogge e del parziale scioglimento della neve. Criticità arancione nei bacini emiliani orientali, centrali e nella pianura e bassa collina emiliana occidentale: corsi d'acqua sorvegliati speciali. Il grado elevato di allerta, informa la Protezione civile regionale, è giustificato dalle rotture arginali tuttora presenti - l'Idice a Budrio e il Canale Diversivo Burana a Finale Emilia, Modena - e dalla propagazione delle piene nelle zone di valle tra il pomeriggio di oggi e la mattina di domani. Anche il parziale scioglimento della neve caduta in Appennino contribuisce a ingrossare i corsi d'acqua.

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Il ministro Costa: una task force gratis per i piccoli Comuni. «Ho costituito una task force ministeriale con miei tecnici che si mettono gratis a fianco dei Comuni e delle Regioni che hanno necessità. È chiaro che questa deve essere richiesta. Dico ai Comuni 'vi do una mano, è tutto gratis, approfittatene'». Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei, in merito alle prevenzione sui rischi causati dal maltempo. «Per la prevenzione ci sono 6,5 miliardi di euro - ha sottolineato il ministro Costa a inBlu Radio - è la prima volta in cui si stanziano così tante risorse. Il processo funziona a step di avanzamento: il ministero eroga queste risorse nel momento in cui ha sul tavolo progetti cantierabili. Ho chiesto a Regioni e Comuni che siano progetti che immediatamente inizino a lavorare. Non vogliamo progetti di fattibilità della serie 'faremò. Ieri ho dato altri 25 milioni di euro per arrivare a 38 milioni perché nel frattempo stanno finendo altri progetti ma non dimentichiamo che due mesi fa ho dato 315 milioni di euro per oltre 200 progetti cantierabili. Questa per me si chiama prevenzione». «Il tema è che se questi 6,5 miliardi - ha proseguito il ministro dell'Ambiente - diventano tutti operativi e dipendono dai progetti esecutivi allora non inseguiremo più l'emergenza perché l'emergenza è figlia di una prevenzione non fatta. Adesso però i soldi ci stanno, l'Europa ce li ha dati, noi li abbiamo strutturati, adesso è il momento di aprire i cantieri. Più si spende nei progetti di prevenzione meno si spende nelle emergenze. Al momento tra prevenzione ed emergenza abbiamo stanziato quasi 12 miliardi di euro. Dobbiamo spostarli tutti sulla prevenzione. Il mio invito è aprire subito i cantieri alle Regioni e i Comuni». «La spina dorsale dell'Italia - ha concluso il ministro Costa a inBlu Radio - sono i piccoli Comuni. L' 80% della superficie italiana è vissuta da piccoli Comuni che sono dunque ovunque».




LA DIRETTA

Ore 18.10 Stazione allagata e muro crollato, stop ai treni sulla linea Gela-Canicattì. Circolazione dei treni sospesa sulla linea Gela-Canicattì a causa dell'ondata di maltempo che sta interessando la Sicilia. Il nubifragio che si è abbattuto su Licata (Agrigento) ha causato l'allagamento della stazione del paese mentre detriti si sono accumulati sulla linea fra Licata e Campobello di Ravanusa. Un muro, di circa 80 metri, è invece crollato nel pomeriggio sui binari tra Gela e Butera. Una dozzina i tecnici di Rfi e delle ditte appaltatrici al lavoro da questa mattina per verificare le condizioni dell'infrastruttura e ripristinare al più presto la regolare circolazione. I lavori proseguiranno ininterrottamente nei prossimi giorni e nel frattempo i collegamenti saranno garantiti da un servizio sostitutivo con bus.

Ore 16.57 Appennino Reggiano, frana e smottamento: strada chiusa. Dopo una piccola tregua, ha ripreso a piovere in Emilia-Romagna dove gli effetti del maltempo in termini di danni continuano a farsi sentire. Sull'Appennino Reggiano c'è stato uno smottamento che ha ostruito totalmente la carreggiata della Statale 63, al chilometro 51+500, in località Cerreto, nel Comune di Ventasso, poco lontano dal passo che delimita il confine con la Toscana. La frana è stata provocata dall'ingente quantitativo d'acqua, ma anche dalle prime nevicate cadute nei giorni scorsi. Il traffico sulla fondamentale arteria di collegamento della zona montana è bloccato in entrambi i sensi di marcia. Sul posto ci sono i carabinieri di Ramiseto e Collagna per garantire la sicurezza. Al lavoro i mezzi dell'Anas per ripristinare la circolazione.

Ore 16.15 Alto Adige, torna il livello di allerta. 
«Rispetto alle dimensioni degli eventi meteorologici che si sono registrati in questi giorni, fino a questo momento possiamo dire di essere stati fortunati. Non ci sono stati feriti gravi, e anche i danni alle cose - strade, case - si sono mantenuti limitati» ha sottolineato il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher e ha rimarcato l'importanza «degli interventi di prevenzione che abbiamo messo in campo negli anni passati. Investiamo ogni anno 30 milioni di euro in misure di protezione e di messa in sicurezza ed è proprio in queste circostanze che si vede l'efficacia di questi interventi». Ma è stato soprattutto alle donne e agli uomini dei soccorsi e delle forze dell'ordine che Kompatscher ha inteso rivolgere un ringraziamento e un pubblico encomio. «Con orgoglio possiamo dire che l'intervento di tutte le forze in campo è stato eccezionale, e in particolar modo ha funzionato straordinariamente il coordinamento fra le organizzazioni di volontariato della protezione civile e tutte le altre organizzazioni coinvolte, uomini e donne che qualcuno ha definito »i nostri eroi« per il lavoro che hanno svolto» ha sottolineato. Fra il 12 e il 19 novembre l'Unione provinciale dei Corpi dei vigili del fuoco volontari dell'Alto Adige ha condotto 3.000 interventi che hanno visto impegnati complessivamente oltre 4.000 vigili del fuoco. Complessivamente sono intervenuti 273 corpi dei vigili del fuoco volontari, pari al 90% di tutti i corpi volontari presenti in Alto Adige. Le centrali d'intervento comprensoriali hanno visto impegnati 78 vigili del fuoco, alla centrale operativa provinciale sono rimaste in servizio 15 persone fra il 15 e il 19 novembre. Alla Centrale viabilità sono state 6.971 le chiamate pervenute fra il 13 e il 19 novembre. A tutte le telefonate un operatore ha dato una risposta. Il maggior numero di telefonate è arrivato il primo giorno (13 novembre, 1.459 chiamate). Il numero delle utenze senza corrente continua a calare e si attesta attualmente a quota 1.200. Sono in attività 46 unità di Edyna per garantire l'approvvigionamento di energia elettrica. Per motivi di sicurezza sono ancora 30 le strade chiuse a livello provinciale. Inclusi i passi, sono in tutto 40 le strade non percorribili. Il Servizio strade è stato in servizio senza pause per sgombrare le strade dalla neve, dai detriti e dagli alberi, mantenendole sicure e percorribili. Fra il 13 e il 18 novembre sono state 38.220 le ore d'intervento calcolate. Complessivamente 478 stradini e 19 tecnici del Servizio strade hanno lavorato per rendere più sicura la rete viaria utilizzando 254 mezzi spalaneve, frese spalaneve e mezzi spargisale. Nei giorni scorsi i mezzi hanno percorso 78.000 chilometri spargendo 4.680 tonnellate di sale e 1.404 tonnellate di ghiaia. La stima del direttore della Ripartizione Strade Philipp Sicher rispetto ai costi sostenuti si attesta su 675.640 euro per gli interventi dei giorni scorsi. Già mercoledì la linea della val Pusteria ha dovuto essere chiusa. Giovedì sono riusciti a circolare alcuni treni. Venerdì è stato necessario chiudere la linea ferroviaria del Brennero e quella di Merano, bloccata da una frana a sud di Bolzano. Sabato mattina è stato necessario sospendere il traffico anche sulla ferrovia della val Venosta. Nel pomeriggio in val Venosta e sulla linea del Brennero hanno ricominciato a circolare alcuni treni. Domenica la circolazione è stata interrotta all'altezza di Fortezza e successivamente all'altezza di Villandro. Il traffico sulla ferrovia della val Venosta ha dovuto essere nuovamente sospeso. In tutti i casi sono stati istituiti servizi bus sostituitivi. Una circolazione regolare è stata tuttavia impossibile a causa delle condizioni stradali. Gli interventi si sono concentrati a liberare i binari dalla neve, dai rami e dagli alberi caduti. Lunedì mattina il traffico sulla linea del Brennero è ripreso gradualmente, anche la linea ferroviaria della val Venosta è stata riaperta verso mezzogiorno. La situazione è peggiorata però in val Pusteria. Il treno partito nella mattinata è stato centrato da una frana fra Rio di Pusteria e Chienes ed è deragliato. Fortunatamente nessun passeggero è rimasto ferito. La linea è da quel momento chiusa al traffico in tutta la sua lunghezza. Il presidente della STA Martin Ausserdorfer oggi pomeriggio effettuerà un sopralluogo e una perizia da parte degli esperti anche alla luce del nuovo smottamento delle scorse ore. Fino all'8 dicembre la linea ferroviaria rimarrà chiusa fra San Candido e Lienz.
 


Ore 15.54 Emilia-Romagna, allerta rossa per i fiumi. È previsto che il Secchia tocchi a valle la soglia 3 questa notte, mentre il Reno raggiunga la soglia 2 a Casalecchio Chiusa nel pomeriggio di oggi. La piena del Reno si propagherà poi a Bonconvento verso le 23 con una altezza prevista di circa 11 metri e a Cento (Ferrara) domani mattina, tra le ore 4 e le 6, con un'altezza stimata di 8 metri e mezzo. La nuova allerta emessa stamattina 'declassa' invece a 'giallo' il rischio frane nelle aree di montagna e collina centro occidentali (da Bologna a Piacenza) e della pianura emiliana occidentale (Piacenza e Parma), dove nelle prossime 24 ore insisteranno soltanto deboli piogge residue. Al momento risultano circa 200 i volontari impegnati in regione, mentre sono stati attivati 65 Centri operativi comunali. Tutte le dighe sono sotto stretta osservazione. La rottura dell'argine dell'Idice nei pressi di Budrio resta la situazione più critica, a causa delle dimensioni della falla (40 metri di lunghezza per 6 metri di altezza) e per la difficile raggiungibilità dell'area. Alle persone ancora accolte nel palazzetto dello sport si conta di trovare una sistemazione alternativa oggi stesso. Ripristinata la prima rottura, questa mattina si è aperto un fontanazzo sul Savena Abbandonato, in località Capo D'Argine a Baricella (Bologna), in via rotta del Savena. Risolta la situazione sul torrente Quaderna. Resta preoccupante la situazione del Canale Diversivo (Modena), dove però non ci sono abitazioni coinvolte. Sul fronte dei servizi, è sceso il numero delle utenze Enel disalimentate: in mattinata se ne contavano circa 450 residue in regione, ma la situazione resta in evoluzione per le nuove nevicate sull'Appennino, che tra Piacenza e Parma, sembrano avere causato ulteriori distacchi. Sia nel Piacentino che nel Modenese si prevede la soluzione del problema nel tardo pomeriggio. Si è intanto normalizzata la situazione delle mareggiate sulla costa.

Ore 15.45 Napoli, difficili i collegamenti nel golfo. Dopo la tregua di ieri il maltempo torna ad ostacolare i collegamenti marittimi nel golfo di Napoli: da qualche ora sono sospese le corse dei mezzi veloci per Ischia e Procida e cominciano a saltare anche alcune di quelle operate dai traghetti, da Napoli e Pozzuoli.
I venti che hanno soffiato con forza da sud est potranno provocare ulteriori sospensioni per le corse previste tra il pomeriggio e la serata mentre il meteo per domani, con previsioni tendenti al generale miglioramento, lascia ipotizzare la normalizzazione dei servizi marittimi.

 

Ore 15.37 Val Pusteria, nuovo smottamento sulla linea ferroviaria. Nuovo smottamento sulla linea ferroviaria della Val Pusteria, chiusa da giorni dopo l'ondata di maltempo in Alto Adige. A Valdaora su un pendio boschivo ha ceduto un tratto di banchina. Per alcuni metri i binari sono sospesi nel vuoto sotto una voragine di decine e decine di metri. A poca distanza dal luogo della frana, poco dopo, due enormi sassi sono finiti sui binari della linea ferroviaria della val Pusteria. I lavori di repristino si prospettano molto impegnativi.

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