Platini non chiude le porte a nessuna ipotesi ma afferma di non volere tornare alla Juventus perché «non si vivono due storie d'amore» con la stessa persona: «Ho ricevuto parecchie proposte ma non ritornerò dove sono già passato. Voglio ancora sentirmi utile. Potrei collaborare con Agnelli nella Eca? Tutto è possibile, ho ottimi rapporti con lui ma lui non mi ha mai chiesto un consiglio». Sulla possibilità che i club varino la SuperChampions, Platini è piuttosto scettico: «Se ne parla da 15 anni... I grandi club da sempre vogliono organizzare le proprie manifestazioni perché chi ha le competizioni ha i soldi. Tra leghe, federazioni e istituzioni il rapporto è sempre difficile». Platini è chiaro su cosa gli piacerebbe fare qualora avesse di nuovo la possibilità di cambiare il calcio: «La prima riforma che farei? Non possiamo lasciare le stesse persone ad organizzare e giudicare, la commissione etica è come una giustizia interna. E se ti vogliono fare fuori come hanno fatto con me e con altri, ti fanno fuori»
«In passato i cori erano spiritosi, oggi invece c'è razzismo. Non è possibile nel 2020 insultare per omofobia o per il colore della pelle. Bisogna spiegare agli ultras che il loro messaggio è sbagliato. Non so se sia giusto fermare le gare - aggiunge Platini - ma il fenomeno va combattuto.
E' rischioso anche chiudere le curve perché è come con i bambini: più vieti loro lo zucchero, più vanno a cercarlo».
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