Francia, chirurgo accusato di pedofilia: «Abusi su 250 bambini. Si spogliava davanti ai piccoli pazienti»

Francia, chirurgo accusato di pedofilia: «Abusi su 250 bambini. Si spogliava davanti ai piccoli pazienti»
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Lunedì 18 Novembre 2019, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 20:29

Aveva in casa un quaderno di appunti con un lungo elenco di nomi, tutti di minorenni, i maschi da una parte, le femmine dall'altra. E materiale pedofilo a non finire, oltre che bambole e parrucche. Questo il risultato delle perquisizioni a casa del chirurgo, Joel Le Scouarnec, che da marzo dovrà rispondere in tribunale dell'accusa di aver violentato circa 250 minori. 

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A chiusura delle indagini su due filoni di inchiesta sull'ex chirurgo, specialista dell'apparato digerente, 68 anni, in carcere dal 2017, poi ai domiciliari, ha parlato oggi - annunciando che il processo si terrà dal 13 al 17 marzo - il procuratore de La Rochelle (Francia occidentale), Laurent Zuchovicz. Le Scouarnec ha esercitato per 30 anni, da metà degli anni Ottanta, in diverse regioni della Francia, ma soprattutto in Bretagna.

Una prima denuncia lo aveva incastrato per violenze su una bambina, figlia di due suoi vicini di casa a Jonzac, nella regione de La Rochelle. Da lì, sono partite perquisizioni e sono scaturite testimonianze che hanno squarciato il velo sull'incredibile attività pedofila del medico, che ha agito per 30 anni indisturbato, a volte approfittando dei minori dopo averli anestetizzati. Tutti gli altri stupri su minori fanno parte di un secondo capitolo dell'inchiesta. Il procuratore ha aggiunto che sono state presentate 184 denunce, di cui 181 riguardano persone minorenni al momento dei fatti. Le Scouarnec avrebbe finora riconosciuto, parzialmente, soltanto le violenze su 4 vittime. Dai quaderni di appunti, ai quali hanno avuto accesso dopo la prima denuncia e la conseguente perquisizione, gli inquirenti si sono ritrovati fra le mani il quaderno con i nomi dei bambini.

Le Scouarnec non era incensurato, già nel 2005 era stato condannato perché in possesso di materiale pedopornografico. In casa, oltre agli appunti con gli elenchi dei bambini divisi per genere, spesso con gli indirizzi di casa, anche parrucche, bambole e oggetti forse appartenuti a sue vittime. Il lavoro degli inquirenti è centrato sulla delicata operazione di capire se i nomi contenuti nei quaderni dell'ex chirurgo rappresentano vittime di violenze sessuali effettivamente avvenute o semplici «immaginazioni», come ripete uno degli avvocati del medico, Thibaut Kurzawa. ​

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