Intanto il Pd ha scelto di sostenere in chiave civica l’imprenditore della moda, Talarico. Bisognerà vedere se il Movimento 5 Stelle appoggerà a sua volta Talarico.
Il problema è che i pentastellati sono divisi in quattro frazioni: chi vuole la lista autonoma, chi dice di rinunciare alla corsa, chi sostiene che bisogna dare la parola agli scritti della piattaforma Rousseau e in più c’è una deputata, Dalila Nesci, che vuole candidarsi con il simbolo M5S ma di Maio è contrario. Dunque partita appassionante, e giochi apertissimi anche perché il governatore uscente, Mario Oliverio, indagato, non accetta l’esclusione dalla corsa e minaccia il Pd di fare una lista autonoma, il che toglierebbe qualche punto ai dem. E qui la vittoria si gioca sul filo, ogni zero virgola è preziosissimo.
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