Thiem cerca di arginare lo straripante gioco del greco, che però in 26 minuti ristabilisce la parità dei set. La finale si trascina così al terzo set. Che si apre come si era chiuso il precedente: Thiem costretto in difesa a limitare i danni. Nel primo gioco l'austriaco deve subito fronteggiare due palle-break. Nel game di battuta successivo cede di schianto: dopo un'ora e 47' la finale sembra prendere una chiara direzione, verso Atene. Ma è solo un'illusione. Perché grazie ad un parziale di 12 punti a tre, nei tre game successivi, Thiem non solo recupera il break, ma si porta avanti nel punteggio. Trascinando la finale al tie-break decisivo, così come era successo nel 1988 (vittoria di Boris Becker su Ivan Lendl) e nel 2005 (successo di David Nalbandian su Roger Federer). Qui Tsitsipas si porta subito avanti 4-1, prima di subire il ritorno dell'austriaco, ma gli ultimi tre punti del match - i più importanti della sua giovane carriera - sono i suoi. «È stata una lotta magnifica, mi sono sentita come sulle montagne russe, semplicemente incredibile. Voglio ringraziare i miei genitori che hanno reso possibile il mio sogno», le parole del neo-maestro, il primo campione greco di sempre
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