La Colle Verde, società veneta, dopo aver ottenuto il via libera dalla Regione per demolire e ricostruire i capannoni e le strutture esistenti (molte delle quali andate distrutte il 30 giugno del 2016 da un furioso incendio sul quale sta ancora indagando la Procura della Repubblica di Velletri, ndr) punta a terminare i cantieri entro la fine di febbraio. Il cronoprogramma prevede tempi serratissimi che, verosimilmente, dopo i vari collaudi, potrebbero far entrare in funzione il Tmb già in primavera. A scombinare il piano, adesso, la decisa reazione dei cittadini firmatari del ricorso, supportati dalla rete di comitati, associazioni e forze civiche. Dopo averla spuntata sul progetto di costruzione del termovalorizzatore, da tempo definitivamente accantonato, il popolo del No alla Discarica è già pronto a tornare in piazza (il primo appuntamento è fissato per il 7 dicembre sulla via Appia ad Albano).
«Visto il tempo trascorso dall’incendio del 2016, con il sito completamente abbandonato – dice Andrea uno dei firmatari del ricorso - e nemmeno messo in sicurezza, basta guardare lo stato in cui versano gli invasi dove marciscono i rifiuti, ci auguravamo che la Regione Lazio pensasse a chiudere definitivamente il sito. Invece si prolungano le autorizzazioni, senza tenere in nessun conto i problemi dei residenti e del territorio e peraltro in modo illegittimo come spieghiamo bene nel ricorso». Contro il nuovo Tmb si è pronunciato anche il Comune di Albano con il sindaco Nicola Marini che ha ribadito all’assessore regionale ai Rifiuti Massimiliano Valeriani e alla dirigente firmataria della nuova Aia, Flaminia Tosini, la netta contrarietà dell’amministrazione comunale.
«Dopo aver esaminato gli atti – anticipa una nota di palazzo Savelli - presenteremo un ricorso al Tar contro il rilascio dell’autorizzazione». Oltre a tentare di evitare la rimessa in funzione del nuovo impianto Tmb, si teme, in particolar modo, che il riavvio del sito di via Roncigliano diventi un punto di riferimento anche per smaltire – come peraltro già avvenuto in passato - i rifiuti della Capitale. «Non vogliamo la riapertura della discarica ma il suo smantellamento - dice Claudio, altro residente nell’area intorno alla discarica - Se qualcuno in Regione pensa di farci diventare la pattumiera dei rifiuti romani ha sbagliato i suoi calcoli».
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