Roma, vecchi clan e boss emergenti in guerra per spartirsi il litorale

Roma, vecchi clan e boss emergenti in guerra per spartirsi il litorale
di Mirko Polisano
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Domenica 17 Novembre 2019, 10:39

Da una parte il mercato controllato dalle grandi organizzazioni criminali e dai loro «eredi» e affiliati, ora che i vertici sono assicurati alla giustizia, dall’altra i gruppi «emergenti», la manovalanza dei boss fino a qualche tempo fa e che ora sono pronti a fare il salto di qualità. Con la droga a Ostia si fanno ancora affari, nonostante la presenza continua delle forze dell’ordine che hanno dato un duro colpo al traffico degli stupefacenti sul litorale. L’ultima operazione soltanto pochi giorni fa quando da Formello è stato intercettato l’ennesimo carico di hashish, marijuana e cocaina destinato ai clan del Lido. I carabinieri del Gruppo Ostia hanno sequestrato ben 25 chili di droga.
 
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Ostia resta la piazza di spaccio tra le più fiorenti della Capitale. I flussi, anche se rallentati dai blitz continui, continuano a registrarsi. Piazza Gasparri, il fortino degli Spada, dei Fasciani e dei Triassi, di quelle famiglie dai nomi impronunciabili è ancora l’epicentro dello spaccio. Le vedette sono appostate lungo i quattro angoli della piazza, dove i bambini non giocano ma si vedono solo tossicodipendenti in cerca di dose. Altre “sentinelle” vanno avanti e indietro a scrutare chi entra e chi esce: si riconoscono perché in mano hanno solo il telefonino, pronte a dare l’allarme. Sono giovani, nullafacenti e vivono di espedienti. «Una dose - dice un anziano del posto seduto su una panchina - la trovi a poco prezzo. Basta entrare in uno di quei palazzi».
I “palazzi” sono quelli popolari di via Forni, via Storelli, via Vincon. Sono dei veri e propri bunker dove la droga è nascosta in lavatoi, mansarde. All’ingresso, c’è il Grande Fratello: telecamere posizionate su portoni e androni delle scale che collegano direttamente alla casa dello spacciatore che sui monitor tiene sotto controllo l’andirivieni di persone. E se ci sono “sorprese” con l’arrivo delle «guardie», come le chiamano da queste parti si fa in tempo a gettare tutto nel water o dalla finestra. Anche le porte sono schermate: hanno cancelli di ferro a protezione, proprio per fermare l’irruzione eventuale delle forze dell’ordine. Anche i garage sono terra di nessuno. Quelli delle case del Comune di Roma sono gestiti dai familiari di Giovanni Galleoni, il boss “Baficchio” ucciso insieme a Francesco Antonini detto “Sorcanera” nel novembre del 2011 gestiva il racket dei parcheggi di piazza Gasparri. Era uno dei suoi business. Oggi a capo dell’organizzazione ci sono proprio gli eredi. Ci si sposta di pochi metri ed ecco l’Idroscalo, altra maxi area di spaccio. Le case a ridosso della foce del Tevere sono occupate dalle famiglie cilene, alcune spostate proprio da Ostia Nuova, per controllare la piazza di spaccio dell’Idroscalo.
 
Verso il centro, ci sono altri due fulcri dello spaccio di droga: i “Lotti” e l’ex colonia Vittorio Emanuele. Nei caseggiati di viale Vasco De Gama, affiliati degli Spada e dei Casamonica, gestiscono le compravendite di hashish e marijuana, mentre l’ex colonia è terra di nessuno: gli occupanti vendono droga ai giovani sul lungomare. È proprio in prossimità della struttura che ci sono locali e bar aperti fino a tarda notte, ritrovo di adolescenti. Stesso scenario in piazza Tor San Michele, una piazza di spaccio all’aperto dove i pusher si appostano a ogni angolo per smerciare le bustine, soprattutto nel week end. Sono le notti da sballo tra cocktail, shot e droga.

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