Italia, Mancini sceglie la terapia di riabilitazione per Florenzi, Insigne e Bernardeschi

Mancini
di Ugo Trani
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Sabato 16 Novembre 2019, 21:11 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 10:18
Il 10 di Roberto Mancini, il suo numero di maglia da giocatore, fa sentire di nuovo grande l’Italia. E’ il numero che rappresenta la nuova éra dopo la figuraccia di Ventura nello spareggio mondiale con la Svezia di 2 anni fa. Perché 10 successi di fila non fu capace di conquistarle nemmeno Vittorio Pozzo che resta il più vincente dei ct azzurri con i suoi 2 mondiali (‘34 e ‘38) e l’oro all’Olimpiade (‘36). La Nazionale fa il vuoto in Europa con l’en plein nel gruppo J in cui ha raccolto i 27 punti fin qui a disposizione, la promozione a Euro 2020 con 3 turni d’anticipo e anche la sicurezza di essere testa di serie al sorteggio per la fase finale in calendario a Bucarest il prossimo 30 novembre. Se la migliore sequenza della nostra storia si allungherà lunedì sera a Palermo contro l’Armenia, i successi diventerebbero 11, ma soprattutto 10 su 10 nel 2019. Raccolto mai visto per l’anno solare.

PATTO INTERNO
Il percorso di quest’Italia, in attesa di qualche test contro big del pianeta (2 amichevoli, ancora da definire, a marzo), è insomma affascinante e intrigante. Ma Mancini non si accontenta di incassare i complimenti per il gioco coinvolgente e dominate della Nazionale. Vuole che il gruppo, più o meno già blindato verso l’Europeo e quindi con chance al minimo per Balotelli, non sia penalizzato da quanto avviene in campionato. Il ct, proprio a Zenica, ha avuto in questo senso la risposta migliore. Merito suo, però. Perché ha coinvolto alcuni titolari che nei rispettivi club sono in disgrazia o quasi: Florenzi, Insigne e Bernardeschi. Lui li ha schierati dall’inizio contro la Bosnia. e, a guardare la prestazione, collettiva e dei diretti interessati, ha fatto bene.

RIVALUTAZIONE AZZURRA
Sorridono i protagonisti. Con il ct e anche con le loro società che dovrebbero ringraziare la Nazionale e chi la guida. Titolari riqualificati. E rivalutati. Perché non si sa mai, potrebbero finire sul mercato e già a gennaio. Florenzi è panchinaro, da 6 partite, nella Roma: Fonseca gli ha preferito Spinazzola, Santon e Cetin. Mancini, anche in pubblico, gli ha invece garantito il posto all’Europeo. Fuori il capitano quando è in giallorosso, ma titolare in azzurro. Insigne ha appena fatto pace con Ancelotti, ma l’ammutinamento del Napoli dopo la partita contro il Salisburgo è stato deleterio per la sua situazione. Il rapporto con la tifoseria è complicato. Da sempre. Con l’Italia, però, ha subito ripreso quota: dentro dall’inizio, gol ed entusiasmo ritrovati. Scatenato, invece, Bernardeschi. Nel ricamo e nel concreto. Di corsa dal primo minuto, come se volesse scappare dai fischi che prende quando veste la maglia della Juve. 
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