Sgominata gang delle rapine in villa, i colpi e gli inseguimenti anche in Ciociaria

Sgominata gang delle rapine in villa, i colpi e gli inseguimenti anche in Ciociaria
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Sabato 16 Novembre 2019, 14:13
Sarebbero decine i colpi messi a segno dalla banda nelle province di Frosinone, Ravenna, Perugia, Bologna, Modena e Reggio Emilia, inoltre, le indagini hanno messo in luce collegamenti con diverse «batterie» che operavano
in altre città d'Italia tra cui Milano, Venezia, Vicenza ed Ascoli. I reati venivano commessi anche quando le persone erano in casa e in diverse occasioni, oltre a denaro e oggetti preziosi, i ladri riuscivano a sottrarre anche le chiavi delle
auto delle vittime che utilizzavano per i loro spostamenti e per commettere i successivi furti.

L'indagine, condotta dagli agenti commissariato Aurelio, diretto da Alessandro Gullo, è iniziata circa un anno fa quando i poliziotti sorpresero alcuni degli odierni arrestati mentre operavano «un cambio macchina» dopo aver commesso un furto nei Comuni di Trevignano e Bracciano. In quella circostanza gli indagati riuscirono a fuggire. 

In due occasioni, intercettati dalle forze dell'ordine, non hanno esitato a forzare violentemente i posti di blocco a Perugia e Frosinone, con rocamboleschi inseguimenti finiti con la distruzione delle auto. Gli indagati, che privilegiavano l'uso di Audi in allestimenti sportivi, si spostavano prevalentemente con una berlina 'pulità ed erano soliti nascondere le auto rubate, tutte di grossa cilindrata, nei luoghi più disparati della Capitale come ad esempio il
parcheggio di un ospedale o in box privati. Grazie alla complicità di una fitta rete di fiancheggiatori, la refurtiva, gli attrezzi atti allo scasso, i lampeggianti, gli scanner, i telefoni cellulari completi di schede nonché l'attrezzatura per commettere i furti, frullini, mazzette piedi di porco, venivano nascosti in un terreno.

Durante la preparazione dei colpi il sodalizio usava cellulari con un traffico estremamente limitato, il più delle volte intestati a cinesi residenti nella provincia di Napoli, e le auto erano sempre registrate a un prestanome. Durante l'indagine sono state sequestrate una decina di Audi rubate e una grossa refurtiva fatta di orologi Rolex, Cartier,
Gucci e altre marche, numerosi gioielli d'oro, diamanti, nonché borse e oggetti di pregio utilizzati dalle compagne degli arrestati.
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