Dalla Cina a scuola di dieta mediterranea, il Cilento “scuola” per giovani scienziati stranieri

Dalla Cina a scuola di dieta mediterranea, il Cilento “scuola” per giovani scienziati stranieri
3 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Novembre 2019, 21:27
A nove anni dalla iscrizione della Dieta Mediterranea a Patrimonio immateriale dell’umanità Unesco l’interesse globale verso questo stile di vita è in forte crescita, anche in Paesi distanti dalla nostra tradizione alimentare. E la comunità scientifica mondiale, convocata dalla Società Italiana di Nutrizione Umana, si mobilita per studiare sul campo il modello alimentare più sano e sostenibile nei luoghi dove è stato codificato quasi 50 anni fa.

Un gruppo selezionato di giovani ricercatori e operatori di area nutrizionale provenienti da Cina, Germania Malesia, Spagna, Olanda, Turchia e Italia si è recato in Cilento, nei luoghi dove il fisiologo nutrizionista americano Ancel Keys ha studiato e “scoperto” la Dieta Mediterranea, per acquisire le conoscenze indispensabili sul modello di alimentazione globale più salutare, sicuro e sostenibile al mondo.
L’occasione è arrivata dal 2° Ancel Keys International Seminar on Mediterranean Diet and Sustainable Dietary Models, un innovativo momento di confronto e condivisione della conoscenza tra prestigiosi esperti italiani e stranieri e nuove leve della scienza della nutrizione. Il Seminario si è svolto ad Ascea Marina dal 30 settembre al 4 ottobre scorso ed è stato promosso dalla Società Italiana di Nutrizione Umana in sinergia con l’Università di Napoli Federico II, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II e l’Istituto di Scienza dell’Alimentazione del Cnr di Avellino, con la collaborazione del Parco del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, dell’Università di Salerno, dell’Istituto Neuromed di Pozzilli, dell’Associazione per la Dieta Mediterranea, alimentazione e stile di vita Ancel Keys Pioppi ed il patrocinio del Club Unesco e del Rotary Club di Vallo della Lucania. 

 
«La grande novità e l’elemento caratterizzante del Seminario – spiega  Pasquale Strazzullo, docente dell’Università Federico II di Napoli e Presidente della Società Italiana di Nutrizione Umana – è stata nel metodo innovativo di trasmissione delle conoscenze dai più esperti ai più giovani che non solo hanno ascoltato le lezioni dei Maestri, ma hanno potuto confrontarsi con loro, esporre loro le proprie esperienze e discutere progetti da essi stessi proposti e preparati attraverso un lavoro comune condotto in piccoli gruppi sotto la guida di esperti tutori».

Studi ecologici, prospettici e di intervento hanno riconosciuto alla Dieta Mediterranea il merito di esercitare una eccezionale protezione contro le malattie cardiovascolari, il cancro e, in generale, avverso le patologie cronico-degenerative che conducono ad un invecchiamento precoce.
Al tempo stesso, questo modello alimentare associa alla garanzia del benessere individuale un basso impatto ambientale in termini di utilizzo del suolo, del fabbisogno energetico, del consumo idrico e delle emissioni di gas serra. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA