Israele, cresce il rischio di nuove elezioni: il mandato a Gantz scade fra 5 giorni, nessun accordo

Benny Gantz e Benjamin Netanyahu
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Venerdì 15 Novembre 2019, 16:04
Mancano cinque giorni, e poi davvero il rischio che Israele possa andare al voto per la terza volta consecutiva in un anno potrebbe diventare realtà. È quanto cominciano a pensare gli israeliani, mentre si avvicina la scadenza del mandato concesso al leader del partito centrista Blu e Bianco, Benny Gantz, per formare un nuovo governo. Il tempo per comporre il nuovo esecutivo scadrà mercoledì 20 novembre, ma per ora non vi è nessun progresso verso la formazione di un governo di unità nazionale con i conservatori del Likud del primo ministro Benyamin Netanyahu, come auspica il presidente israeliano Reuven Rivlin, scrive oggi Times of Israel.

L'altra possibilità, quella di un governo di minoranza sostenuto dalla Lista Unita degli arabo-israeliani, appare sempre più improbabile. L'ultima escalation con la Striscia di Gaza ha sottolineato le forti differenze fra le parti: Gantz ha appoggiato l'omicidio mirato del leader della Jihad Islamica Baha Abu al-Ata, mentre la Lista unita ha parlato di «crimine di guerra». Gantz ha ricevuto il mandato il 23 ottobre, dopo che Netanyahu ha fallito nel suo incarico di formare un governo in seguito alle elezioni del 17 settembre. Ma il motivo dello stallo politico è sempre lo stesso, la richiesta di Blu e Bianco che "Bibi", come è soprannominato il premier, non faccia parte del prossimo governo, dato che rischia un'incriminazione per corruzione.

Rivlin ha proposto un accordo in cui Netanyahu e Gantz si alternino come primi ministri. Se incriminato, Netanyahu si metterà in aspettativa. Ma l'accordo non piace a Blu e Bianco, che non si fida delle assicurazioni del leader del Likud. I quattro principali leader del partito centrista - oltre a Gantz, Yair Lapid, Gabi Ashkenazi e Moshe Yaalon - si sono consultati oggi con l'ex vice procuratore generale Avi Licht per capire tutte le implicazioni delle possibili incriminazioni per corruzione di Netanyahu e della sua possibile aspettativa, ha rivelato l'emittente Channel 12. La procura, riferisce un'altra emittente, Channel 13, potrebbe annunciare fra dieci giorni la decisione di incriminare Netanyahu, accusato in tre casi di corruzione. Bibi però dice che è pronto ad andare in aspettativa solo se e quando inizierà il processo, il che ritarderebbe di diversi mesi la sua uscita di scena.

Blu e Bianco si troverebbe così in un governo guidato da un primo ministro incriminato per corruzione. Netanyahu, che si dice innocente e vittima di una «caccia alle streghe», ha inoltre rifiutato di escludere la possibilità di chiedere una legge che garantisca la sua immunità in quanto primo ministro. Se dovesse presentarla, l'eventuale governo di unità nazionale rischierebbe di cadere e Netanyahu rimarrebbe primo ministro ad interim fino a nuove elezioni.

Per Gantz un altro importante ostacolo è che Netanyahu si presenta come il leader dell'alleanza da lui stretta con l'estrema destra e i partiti ultra ortodossi, mentre Blu e Bianco vuole stringere un patto di unità nazionale solo con il Likud. Il partito centrista ha detto più volte che se Netanyahu si dimettesse da leader del partito, il governo di unità nazionale si potrebbe formare «in un'ora». Ma Bibi continua a rimanere saldamente in sella e la rivolta interna al Likud per deporlo, che molti osservatori auspicavano, non si è mai verificata. Mercoledì prossimo, alla scadenza del suo mandato, Gantz potrà chiedere un'estensione di due settimane.

Ma al momento non sembra intenzionato a volerla chiedere, nè Rivlin sembra incline a concederla. Concluso il tentativo di Gantz, scatterà un periodo di 21 giorni durante il quale almeno 61 dei 120 membri della Knesset, il parlamento israeliano, potranno scegliere uno dei deputati perché diventi primo ministro. Terminato questo periodo si andrà nuovamente ad elezioni anticipate. 

La spirale della crisi è iniziata il 14 novembre dell'anno scorso, quando il ministro della Difesa Avigdor Lieberman è uscito dal governo Netanyahu, assieme al suo partito laico e nazional conservatore Yisrael Beitenou, per contrasti sulla leva militare degli ultraortodossi e la strategia militare verso Gaza. A metà dicembre il governo è caduto. Alle elezioni anticipate di aprile, il nuovo partito di Gantz è arrivato alla pari con il Likud. Incaricato di formare il nuovo governo, Netanyahu non è stato in grado di riunire una maggioranza di destra, dopo il rifiuto di Lieberman ad entrare in un esecutivo con gli ultraortodossi.

Per impedire che fosse affidato a Gantz di formare il governo, Netanyahu è riuscito a far votare dai deputati lo scioglimento della Knesset, con la convocazione delle elezioni del 17 settembre.
Nel nuovo parlamento Blu e Bianco è il primo partito, con un seggio in più del Likud. Ma il voto, ancora una volta, non sembra aver risolto lo stallo politico. Nel frattempo Netanyahu, che in estate ha superato il record di primo ministro più longevo della storia d' Israele, continua a governare ad interim.
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