Le furbette del cartellino: shopping sì, ma senza pagare

Le furbette del cartellino: shopping sì, ma senza pagare
di Veronica Cursi
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Venerdì 15 Novembre 2019, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 08:07

Lucrezia, Virginia e Beatrice hanno un guardaroba pressoché sterminato. Giacche, vestiti, jeans di ogni modello praticamente a costo zero. Non sono influencer e questa volta Instagram non c’entra niente. Le “furbette del cartellino” usano semplicemente uno stratagemma molto in voga tra le ragazzine di oggi: comprare vestiti online, indossarli per una sera nascondendo l’etichetta e sfruttare il servizio di reso che molti marchi low cost mettono a disposizione dei loro clienti. Un trucchetto facile (quanto disonesto) che sta mettendo in allarme diversi siti di e-commerce. In questo modo, infatti, le modaiole al risparmio hanno 30 giorni di tempo per rispedire al mittente la merce acquistata on-line (e sfoggiata in almeno un’occasione) in attesa del rimborso finale. Ovviamente l’abito deve risultare integro, pulito e con il cartellino intatto. Ma attente. Perché da qualche tempo i siti di shopping stanno raddrizzando le antenne. E sulle email di qualche cliente sono già arrivati strani messaggi: «Qualora avessimo il sospetto che qualcuno indossi i capi per poi restituirli o ordini quantità troppo elevate potremmo decidere di disattivare il suo account e quelli collegati». L’abito non fa il monaco, lo shopping online sì.

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