Tre interventi chirurgici e poi il decesso, il perito del Tribunale: «Errori in ospedale»

Il tribunale di Velletri
di Giovanni Del Giaccio
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Giovedì 14 Novembre 2019, 11:21
«Il decesso della signora (...) è riconducibile con elevata probabilità ai suindicati ed errati trattamenti chirurgici». Non ha dubbi il medico legale Stefania Urso, nominata dal Tribunale di Velletri, sul caso di una donna di Cisterna deceduta a gennaio 2014.

I sospetti dei familiari erano fondati e il 19 dicembre il giudice si pronuncerà sulla citazione per danni presentata dallo studio legale di Renato Mattarelli nei confronti della Asl RmH, oggi Roma 6. Il decesso della donna, 64 anni, è avvenuto infatti all'ospedale Colombo di Velletri. La signora ha vissuto una vera e propria odissea, prima con diversi accessi in pronto soccorso e poi dal 6 novembre (giorno del primo ricovero con una diagnosi di diverticolite) fino al decesso.

Ora c'è un perito del Tribunale a confermare quanto il marito e la figlia della vittima sostenevano da tempo e cioè che la gestione del caso della donna era stata poco accorta. Basta vedere la successione delle date degli interventi chirurgici: 10 dicembre resezione del retto, 19 dicembre resezione parziale dell'intestino, 3 gennaio revisione chirurgica anastomosi dell'intestino crasso e, alla fine, il decesso del 18 gennaio. Nella sua citazione l'avvocato Mattarelli sostiene che «In particolare, dal primo intervento non eseguito correttamente, si è sviluppata una grave infezione che ha poi provocato la morte della paziente nonostante i tentativi di revisione chirurgica e farmacologica, peraltro intempestivi». E proprio sulla gestione a Velletri si concentra la perizia: «Per quanto riguarda la prima fase dell'iter clinico, antecedente l'intervento chirurgico, la condotta dei sanitari è stata esente da censure».

Al Goretti e alla clinica San Marco hanno fatto ciò che dovevano, poi qualcosa è andato storto.
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