L’Ente Eur risana il Centro, mossa del Pd in manovra

L’Ente Eur risana il Centro Mossa del Pd in manovra
di Simone Canettieri e Lorenzo De Cicco
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Giovedì 14 Novembre 2019, 01:00 - Ultimo aggiornamento: 08:35
Tra Pd e M5S rischia di accendersi uno scontro sul ruolo (e sui fondi) dell’Eur Spa. La società pubblica che gestisce i gioielli del razionalismo nel municipio IX della Capitale, secondo un emendamento del Pd alla manovra finanziaria, dovrebbe cambiare assetto e, soprattutto, essere sfruttata come cassaforte per riqualificare tutta un’altra zona di Roma, il Centro storico. Il distretto dei ministeri, delle grandi sedi istituzionali, dei palazzi del potere, un territorio amministrato da anni dal Pd. La mossa poco piacerebbe ai grillini dell’Eur, naturalmente. Tanto che il minisindaco del IX, Dario D’Innocenti, già fa sapere: «Siamo pronti a difendere il nostro territorio». Naturalmente, premette il presidente grillino di questa circoscrizione da 180mila abitanti, «ancora dobbiamo leggere la proposta», che sarà presentata formalmente in Parlamento nei prossimi giorni, «quindi è presto per fare una valutazione definitiva». Ma l’approccio è chiaro fin da subito: «Difenderemo il municipio».





LA NORMA
L’emendamento alla legge di bilancio ha come primo firmatario Claudio Mancini, deputato del Pd e membro della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei deputati. La mossa, ovviamente, è stata condivisa col Nazareno. Il passaggio da inserire nella manovra, se approvato, cambierebbe la missione di Eur Spa, società partecipata al 90% dal Ministero dell’Economia e al 10% dal Campidoglio. Con l’emendamento, il Comune esprimerebbe il presidente, mentre allo Stato toccherebbe indicare l’amministratore delegato e il Cda. Ma al di là delle alchimie sulla governance, il vero obiettivo dell’operazione è far diventare l’Eur Spa l’ente dello Stato per Roma, un organismo a cui affidare il compito di gestire la manutenzione della parte della Capitale che più subisce la presenza degli organi istituzionali e di governo. Insomma, l’area compresa tra piazza del Popolo, piazza Venezia, piazza di Spagna e il Vaticano. Il Tridente e i dintorni, fino all’area a ridosso di San Pietro. La zona dove si concentrano i palazzi delle istituzioni, si diceva, ma anche dove si svolgono le manifestazioni, i cortei, dove c’è la più alta concentrazione di turisti. Un pezzo di città che richiede un’attenzione speciale e per cui, secondo i firmatari dell’emendamento, è necessario un aiuto extra da parte dello Stato. 

LA «MISSION»
Fino a oggi l’Eur Spa, nato come evoluzione del vecchio Ente autonomo dell’Esposizione Universale di Roma, ha come scopo la gestione di un prezioso insieme di immobili – dal Palazzo Congressi al Palazzo della Civiltà Italiana - più 70 ettari di parchi e giardini. Un tesoretto da sfruttare, si legge sul sito dell’ente, per «la valorizzazione e rigenerazione dell’Eur». Cambiando la mission dell’ente, lo Stato potrebbe stanziare un budget da destinare alla manutenzione della cosiddetta City, sgravando le casse del Comune. Sempre che la mossa vada in porto. Il Pd naturalmente ci spera. Sia a livello nazionale sia locale, dato che il municipio del Centro storico, 186mila residenti, è uno dei feudi “rossi” sulla mappa di Roma, tra i pochissimi distretti che alle comunali del 2016 non è finito travolto dall’onda gialla dei 5 Stelle.
 
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